Vietri sul Mare. Sì ai debiti fuori bilancio: “65 euro a cittadino” - Le Cronache
Provincia Costiera Amalfitana

Vietri sul Mare. Sì ai debiti fuori bilancio: “65 euro a cittadino”

Vietri sul Mare. Sì ai debiti fuori bilancio: “65 euro a cittadino”

Andrea Pellegrino

E’ scontro in Consiglio comunale tra maggioranza ed opposizione. La minoranza consiliare conferma la linea dura, anche dopo l’affissione di un manifesto con il quale si chiedono le dimissioni del sindaco Franco Benincasa, dopo il caos sollevato durante l’ultima seduta consiliare, scioltasi per mancanza di numero legale. Giovedì scorso la nuova convocazione che ha portato all’approvazione dei punti all’ordine del giorno non senza però scontri tra l’opposizione ed il primo cittadino. Passano i debiti fuori bilancio con sette voti, compreso quello favorevole di Massimiliano Granozi, ex opposizione, ora consigliere comunale di maggioranza con delega all’am- biente che salva, dunque, il governo cittadino. Assente, invece, l’altro componente di Campania Libera, Antonio Borrelli, anche lui passato dai banchi della minoranza a quelli della maggioranza, che ha affidato ad una nota il suo sostegno all’amministrazione Benincasa. Minoranza (composta da Antonella Scannapieco, Annalaura Raimondi, Alessio Serretiello, Mario Pagano e Antonella Raimondi) compatta nel re- spingere la delibera sul

riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Sul riequilibrio di bilancio, invece, l’opposizione ha mosso un vizio procedurale chiedendone il rinvio. Richiesta respinta dalla maggioranza che ha votato l’atto finanziario senza i cinque dell’opposizione che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. «Il Consiglio comunale di giovedì scorso – racconta il consigliere comunale d’opposizione Mario Pagano – ha mostrato evidenti segnali di nervosismo del sindaco, il quale in più di un’occasione ha dato prova di essere poco incline al contraddittorio, utilizzando terminologie e mettendo in mostra comportamenti davvero poco consoni alla figura di un primo cittadino». «L’opposizione – prosegue – in modo compatto, in occasione del- l’approvazione dei verbali della seduta precedente, ha evidenziato delle palesi difformità tra quanto riportato nei verbali e ciò che era effettivamente avvenuto nella seduta del Consiglio comunale del 31 luglio; ancora, in sede di discussione del punto all’Odg del riequilibrio di bilancio, abbiamo evidenziato che, ai sensi del Tuel, mancava un atto propedeutico fondamentale per procedere alla discussione, chiedendone quindi il ritiro. Ebbene, in entrambi i casi, il sindaco e la maggioranza hanno assunto un atteggiamento a dir poco fastidioso, mettendo in dubbio le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza nel primo caso (affermando di non ricordare quanto da noi riportato) e, nel secondo caso, quasi a non voler mettere ai voti la nostra proposta di ritiro del punto all’odg, come tra l’altro previsto dal Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale. Alla fine, su nostra forte insistenza, la proposta di ritiro è stata votata, non è stata accolta dalla maggioranza, ragion per cui come minoranza abbiamo deciso di non partecipare alla discussione del punto all’ordine del giorno relativo al riequilibrio di bilancio». «La mia azione – dice ancora Pagano – così come quella della minoranza, nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, continuerà a mirare ad incalzare la maggioranza a condurre iniziative che vadano a tutela dell’interesse della collettività, tentando di mantenere alto il livello del confronto, che altri intendono far scendere a livelli sempre più bassi in mancanza di argomenti politici forti da controbattere alle argomentazioni proposte».

Duro il commento del consigliere comunale d’opposizione Alessio Serretiello: «Un’altra tegola che cade sui cittadini vietresi a causa della in- capacità e inadeguatezza della attuale maggioranza. Ogni vietrese da oggi è ufficialmente gravato di un ulteriore debito pro-capite di circa 65 euro che si aggiunge al restante prodotto negli anni scorsi. Circa mezzo milione di euro di debiti fuori bilancio, è questa la cifra del fallimento dell’amministrazione Benincasa e dei suoi accoliti a cui va aggiunto il resto ed eventuali altri debiti contratti e ancora non certificati. Un paese in ginocchio è quello che si appresta a lasciare Benincasa e i suoi in questo inglorioso fine mandato da diversi punti di vista».