Vi sveliamo tutti i segreti del nuovo Statuto a 5 Stelle - Le Cronache
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Vi sveliamo tutti i segreti del nuovo Statuto a 5 Stelle

Vi sveliamo tutti i segreti del nuovo Statuto a 5 Stelle

Davide Gatto

 

Il MoVimento 5 Stelle ha vissuto molte trasformazioni nella sua decennale storia, oggi parte l’ennesima “Revisione” con un nuovo Statuto che, se passasse il voto/ratifica degli iscritti, farebbe nascere una nuova organizzazione, mettendo in pensione definitivamente il reggente Crimi, capo politico dal Gennaio 2020 e aprendo ufficialmente all’era Conte. Molte sono le novità, andiamo a guardarle una alla volta.

P Come Presidente (e Vicepresidente)

Il documento rimanda molta materia a futuri regolamenti attuativi. La parte che sicuramente è scritta nel dettaglio è rappresentata dalla descrizione della figura e dei compiti del Presidente. Ovviamente è dettagliata anche la figura del garante e i loro rapporti di potere. Probabilmente questo minuzioso dettaglio, compreso in articoli abbastanza corposi, è stato oggetto delle negoziazioni tra Grillo e Conte nelle ultime settimane. Se il voto online ratificherà lo Statuto (voto previsto per i primi di Agosto), il Garante (ancora Beppe Grillo) proporrà agli iscritti un altro quesito, il nome di Giuseppe Conte come Presidente. A questo punto la trasformazione da Vecchio a Nuovo Movimento è resa operativa.  Il presidente durerà in carica 4 anni e potrà ricandidarsi un’altra volta (Massimo 2 mandati). Il Presidente può nominare proponendoli all’assemblea uno o più vicepresidenti che dureranno tutto il mandato del presidente stesso. Ad ora non si conosce il nome del futuro Vicepresidente.

L Come Logo

Cambia la parte bassa del logo, del quale non viene modificata la scritta “movimento” e le “5 stelle”, simboli storici rimasti invariati dal 2009. Al posto della scritta “ilblogdellestelle.it” un’area rossa con la dicitura “2050”. Dopo “Beppegrillo.it” e “ilblogdellestelle.it”, si tratta della prima volta in cui nel simbolo non viene menzionato alcun sito internet o portale di riferimento. Anche nel nuovo Statuto, per la prima volta, mancano riferimenti a siti o portali di riferimento.

O Come Organi del Presidente

Lo statuto prevede diversi organi che possano coadiuvare l’attività del Movimento 5 Stelle stesso. Il Collegio dei Probiviri, il Comitato di Garanzia, il Tesoriere e, per ultimo, il Consiglio Nazionale, che non ha poteri precisi ma è descritto come un organo consultivo che può soltanto esprimere pareri.

T Come Territorio: Forum, Scuola, Gruppi Locali.

Sono diverse le azioni descritte dallo statuto pensate per il territorio, innanzitutto si parte dai gruppi territoriali, un minimo di 50 iscritti in un determinato territorio. Poi sicuramente di grande importanza la scuola di formazione politica, che viene collocata all’interno della organizzazione e non delegata a Rousseau, come in precedenza.  Ma è evidente che non se ne conoscono i contenuti né la dimensione. Al di là dei temi, fare scuola per trenta ore l’anno non vuol dire fare scuola per trecento ore l’anno. Si Segnalano anche i forum, nazionali tematici e territoriali, che probabilmente prenderanno il posto del Team del Futuro, recente iniziativa di Luigi Di Maio che prevedeva un folto team di facilitatori regionali e nazionali che vennero votati dall’assemblea e che col nuovo Statuto finisce nel dimenticatoio.

N Come Norme transitorie

E’ sicuramente una curiosità, ovviamente non è dato di sapere all’assemblea votante “quanto” saranno transitorie le norme transitorie, ma sono state scritte, rispettando l’alfabeto giuridico-legale tanto caro al Presidente Conte. In un primo comma si specifica che il primo Presidente verrà proposto a votazione dal garante (Grillo) e votato dalla rete. Nel secondo comma si specifica che il collegio dei probiviri, il comitato di garanzia e il tesoriere in carica attualmente, restano in carica anche nel nuovo statuto. Si Tratta di organi vecchi già esistenti. Il Bresciano Cominardi è tesoriere dal dicembre 2020, Il Comitato di Garanzia è formato da Vito Crimi, Giancarlo Cancelleri, Roberta Lombardi, i probiviri in carica sono Jacopo Berti, Fabiana Dadone (oggi anche Ministro), e la dimissionaria Andreola. Il terzo punto, maggiormente oggetto di polemiche, è quello relativo ai territori “Sono disciolti, a far tempo dall’approvazione del presente statuto, i gruppi locali e le formazioni territoriali auto-costituiti nel tempo o comunque di fatto già operanti”. Questo, a detta di molti significherebbe che in attesa di altro in futuro, gli attivisti dei territori dovrebbero votare il nuovo statuto, che prevede la cancellazione “transitoria” di tutti gli strumenti a loro disposizione sul territorio. Votare uno statuto che ti cancella è da considerarsi un atto di fedeltà che ha del Tafazziano.

P Come Polemiche: Stati Generali e due mandati traditi

Nonostante i plausi dell’ala governativa, sono molte le critiche a questo testo. Innanzitutto il richiamo a futuri regolamenti in materia di mandati elettivi. La questione del terzo mandato per i deputati già eletti due volte tiene comunque banco e il fatto che non è stato scritto nero su bianco sullo Statuto, nonostante le mille dichiarazioni del Grillo Garante, resta un dato che esprime una spaccatura su questo tema. Molti attivisti lamentano la chiusura dei meetup e di tutti i corpi intermedi che sono terribilmente utili sul territorio. Vero è che unità sul territorio sono previste, ma non si conoscono ancora modi e soprattutto tempi. Un’altra critica è che questa riforma non assomiglia per niente, anzi è totalmente diversa a quella che è venuta fuori dagli Stati Generali, la Kermesse che era arrivata ad un punto di equilibrio, dopo discussioni regionali e nazionali lunghe e faticose, si fece strada l’idea di una dirigenza a cinque ed una potenziata organizzazione territoriale. Queste due cose, evidentemente mancano, anzi, per assecondare i desiderata dell’ex premier, le decisioni degli Stati Generali verranno stravolte. Qualora la base dovesse ratificare il nuovo statuto, avremo una paradossale doppia votazione di due modelli di struttura organizzativa. Sebbene valga sempre l’ultima parola dell’assemblea, la questione politica è aperta. Per puro paradosso, la base, votando per il “si”, avrebbe votato sia le riforme degli Stati Generali che quelle previste dallo statuto di Conte. Di ratifica in ratifica, l’assemblea degli iscritti del movimento 5 stelle avrebbe votato negli anni tutto e il contrario di tutto: Governo con Salvini, Governo con Zingaretti, Governo dei Migliori, Facilitatori, Struttura degli Stati Generali, Struttura del nuovo Statuto, rinnovando volta per volta la fiducia ad un vertice che definire ondivago, è davvero poco.