di Erika Noschese “Mio fratello Paky oggi è tornato e l’emozione è fortissima. A 20 anni ha visto l’orrore del covid negli ospedali con i suoi occhi, persone a cui mancava il fiato, persone in terapia intensiva ed è proprio vero che gli ospedali sono saturi”. E’ una storia drammatica quella raccontata da Simona Nunziante, giovane di Sarno – l’agro nocerino sarnese è una delle zone della provincia di Salerno più colpite dal Coronavirus – che, attraverso la sua esperienza, prova a lanciare un messaggio forte: l’importanza di indossare le mascherine in questa fase così delicata. Simona, hostess di professione, è positiva al Covid 19. Come lei anche i suoi genitori, suo zio e suo fratello. E proprio quest’ultimo ha provato, sulla sua pelle, il terrore che si vive negli ospedali Covid: dopo la positività, infatti, per lui si è reso necessario il ricovero in ospedale, entrando in contatto con una realtà sconosciuta ai più, dove il terrore fa da padrone. “A tutti quelli che “il covid non esiste, è solo un’influenza” voglio lasciare la mia testimonianza: il covid19 esiste e lo stiamo provando sulla nostra pelle io, mia madre, mio padre, mio fratello e mio zio. Sí, perché il covid è davvero contagioso come di cono ed è un virus che letteralmente ti paralizza: non sai come il tuo corpo dal giorno in cui scopri di essere positivo a 15 giorni possa reagire e tu devi auto monitorarti, controllare l’ossigenazione del sangue, il battito e il respiro”. Simona prova a raccontare questi giorni difficili per la sua famiglia perché, dice: “un giorno puoi star bene e il giorno dopo i tuoi sintomi possono peggiorare improvvisamente, come è successo prima a mio fratello (che poi abbiamo scoperto che aveva un’altra infezione oltre al Covid), poi alla mia mamma (che ha una polmonite) e poi a mio zio”. Per ben tre volte ha visto arrivare a casa sua “uomini in tuta” che hanno “portano via in ambulanza i tuoi cari e tu, ancora una volta, sei lì ferma e immobile senza poter far nulla per loro, senza poter andare da loro, augurandoti ogni singolo istante che siano in buone mani e che migliorino”. Paky, il fratello 20enne, proprio nella giornata di ieri ha potuto far ritorno a casa. Le sue condizioni di salute, fortunatamente, sono migliorate ma non è il momento di abbassare la guardia. “Mio fratello Paky oggi è tornato e l’emozione è fortissima. A 20 anni ha visto l’orrore del covid negli ospedali con i suoi occhi, persone a cui mancava il fiato, persone in terapia intensiva ed è proprio vero che gli ospedali sono saturi”. Da qui l’appelllo a tutti i cittadini salernitani: “Vi prego, indossate questa maledetta mascherina e tenete le distanze perché il covid può piombare nella vostra vita da un momento all’altro e vi assicuro che è un incubo – ha aggiunto ancora Simona – Ringrazio tutte le persone che in questi giorni di “prigionia” non mi hanno fatto sentire mai sola, con chiamate, messaggi e portandoci la spesa a casa. Noi non molliamo”.
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