Pure Monsignor Moretti aveva presentato osservazioni alla parziale variante al Puc, preoccupato del futuro (urbanistico) della colonia San Giuseppe. Ma la lista, ora passata al vaglio della giunta comunale, così come previsto già alla scadenza dei termini, è davvero lunghissima. Naturalmente sono poche le osservazioni accolte. Respinte, invece, quelle di associazioni, comitati, movimenti politici e dei consiglieri comunali del Pdl Celano ed Adinolfi. C’è anche la Soprintendenza di Salerno che chiede chiarimenti e c’è anche la Rainone Real Estate che nel Palazzo delle Poste di Corso Garibaldi deve realizzarci un albergo di extralusso. La variante è quella che più volte è stata contestata da Italia Nostra e che praticamente prevede la realizzazione di nuovi fabbricati nel pieno centro di Salerno. Si parla di un palazzo a Piazza Mazzini, un altro nei pressi del Grand Hotel, senza tralasciare il porto di Pastena, e decine e decine di parcheggi interrati. Insomma, una «nuova e corposa colata di cemento sulla città di Salerno», così come denunciato da associazioni e comitati negli ultimi mesi. Dalla Giunta Comunale (naturalmente De Luca assente, così come riscontrato in numerosi atti giuntali) arrivano le controdeduzioni, accompagnate dall’accoglimento o meno dell’osservazione presentata. Non accolte le osservazioni presentate dal Circolo Est Salerno di Rifondazione Comunista, No Crescent, Italia Nostra e Movimento Cinque Stelle. In particolare sulla «mancata pubblicazione della variante sul sito web dell’Ente», il Comune precisa: «Il piano è stato pubblicato, così come previsto dalla legge regionale della Campania che prevede, inoltre, il deposito degli atti presso la segreteria dell’amministrazione procedente». Sul porticciolo di Pastena, la giunta comunale precisa: «La variante semplicemente recepisce l’intervento, in quanto essi scaturiscono da procedimenti autonomi incardinati in “accordi di programma” definiti con altri Enti». Stessa cosa anche per l’intervento viario della Porta Ovest, le cui osservazioni furono sollevate da Italia Nostra. Non accolta l’osservazione di Roberto Celano e Raffaele Adinolfi che lamentavano l’impossibilità di esercitare il loro diritto – dovere istituzionale per l’assenza di documenti redatti per l’approvazione della variante. Secondo le controdeduzioni: «Due cd rom contenenti in formato digitale gli atti tecnici della variante erano depositati presso l’ufficio di piano del Comune di Salerno». No, come ampiamente prevedibile, anche all’osservazione presentata dai proprietari delle abitazioni del condominio di via Sandro Pertini (ex Inail) che chiedevano di eliminare «l’ipotesi progettuale del Crescent in quanto – si legge – l’intervento è sovradimensionato rispetto al fabbisogno abitativo ed in contrasto con la normativa urbanistica, idrogeologica e sismica nell’area di Santa Teresa». E sul dimensionamento demografico la giunta comunale, chiarisce (anche ad Italia Nostra, No Crescent e Cinque Stelle): «La variante al Puc non interviene assolutamente sul dimensionamento del vigente piano urbanistico comunale, entrato in vigore cinque anni fa. Le ipotesi demografiche e i complessivi carichi insediativi non sono stati modificati in quanto la prospettiva almeno decennale prefigurata dal piano non è ancora trascorsa. Un orientamento – si legge – anche in coerenza con quanto previsto dal recente Ptcp (piano territoriale di coordinamento provinciale)». Chiede chiarimenti sui vincoli la Soprintendenza di Salerno che in riferimento alla variante mette in evidenza la necessità di indicare «vincoli archeologici» e come «non siano considerate nel computo degli indici edificatori le aree di interesse archeologico» ed inoltre che «le aree dichiarate di interesse archeologico vengano sottoposte al parere preventivo della richiedente Soprintendenza, ed in particolare la destinazione d’uso, già richiesta in fase di Puc, a parco archeologico delle particelle vincolate in località S. Eustachio». Ed ecco cosa risponde il Comune: «La Carta dei Vincoli è un elaborato che periodicamente viene aggiornato dall’Ente e l’ultimo aggiornamento risale al febbraio 2012. Nella Carta oltre ai vincoli conformativi sono riportati tutti i vincoli ricognitivi tra i quali ricadono anche i vincoli imposti sulle aree d’interesse archeologico. A cura dell’Ufficio, per un utile confronto, sarà trasmessa alla soprintendenza Archeologica l’ultima Carta dei Vincoli. La Pianificazione urbanistica è regolata da norme tra le quali quelle che disciplinano le trasformazioni secondo precisi indici e destinazioni. Parimenti la tutela dei Beni Culturali ha le sue norme di riferimento che , peraltro, prevalgono sulle prime. La Variante accoglie per quanto possibile le richieste della Soprintendenza fatte ampliando il Parco Archeologico in località S. Eustachio, di circa metriquadri 27.800».
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