Valeria Serangeli: un clarinetto sopra le righe - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Valeria Serangeli: un clarinetto sopra le righe

Valeria Serangeli: un clarinetto sopra le righe

Torna dopo tre anni la prima parte del teatro Carlo Felice di Genova per la Tosca e per festeggiare nel golfo mistico del nostro massimo il suo compleanno

 Di OLGA CHIEFFI

E’ tornata dopo tre anni di assenza la clarinettista Valeria Serangeli, prima parte dell’Orchestra del teatro Carlo Felice di Genova, per eseguire quel solo che crea il climax del finale di Tosca, un solo che può assolvere il suo compito solo se si riesce ad indovinarne il suono. Una voce unica per quelle poche note evocative e consapevoli di una fine ingiusta, che cederanno all’aria del tenore. Sui legni impererà il clarinetto di Valeria Serangeli, ancora una volta, che ieri ha festeggiato nel corso della prova generale il suo compleanno. Abbiamo incontrato Valeria endorser per la Backun, la Silverstein e la Pomarico, nell’intervallo della prova generale di Tosca. “Auguri Valeria ben tornata a Salerno!” “Torno sempre con piacere in questo teatro, vi manco da tre anni, ma con i legni ci siamo ritrovati subito per rileggere questa splendida opera. Trovo l’orchestra migliorata e il lavoro svolto da Daniel Oren è tangibile in particolare sui giovani. E’ una grande emozione suonare in queste sere con ragazzetti che ora ritrovo strumentisti completi e professionali, come ad esempio il violoncellista Alberto Senatore, figlio del I flauto Antonio. “Cosa ti è mancato della nostra città” “In particolare il calore del pubblico e lo stesso Daniel Oren. In questi anni ho eseguito altre volte la Tosca, ma senza nulla togliere agli altri direttori, con Oren è un’altra cosa, è una di quelle partiture in cui immette il fuoco e tutti diventiamo protagonisti”. “Prestigiose case l’hanno scelta quale endorser, quali gli impegni futuri di Valeria Serangeli?” “ E’ da tempo che suono i clarinetti Backun, testo le fascette Silverstein, ma la riscoperta dei becchi in cristallo della Pomarico, con nuovi materiali, mi porta indietro nel tempo e alla grandissima tradizione della scuola napoletana, di cui mi sento un po’ figlia, poiché il mio maestro Giuseppe Magliocca era allievo dei maestri Ulderico Paone e Vito di Lena. Ritornerò qui in Campania per una masterclass nel musicalissimo paesino di Camerota, ho iniziato una attiva collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi musicali Vecchi-Tonelli di Modena ove già insegnano Fabrizio Meloni e Corrado Giuffredi e sono nel cartellone dei matinée del massimo genovese, per il quale ho messo in programma una composizione di Antonio Fraioli, docente del vostro conservatorio, “Suggestioni” che mi ha gentilmente dedicato.