Va al nord per guidare le ambulanze adibite al trasporto di pazienti con Covid: gli notificano 40 multe - Le Cronache
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Va al nord per guidare le ambulanze adibite al trasporto di pazienti con Covid: gli notificano 40 multe

Va al nord per guidare le ambulanze adibite al trasporto di pazienti  con Covid: gli notificano 40 multe

di Pina Ferro

Si trasferisce in una città del nord Italia dove viene impiegato come autista di ambulanze addette al trasferimento di pazienti positivi al Covid. Ma in pochissime settimane di lavoro l’uomo, un operatore sanitario di Scafati, riceve 40 contravvenzioni al codice della strada elevate sul tratto di strada che lo stesso percorreva per raggiungere il luogo di lavoro. L’autista si è rivolto allo studio legale Marchesano – Adinolfi di Scafati che nell’immediatezza ha prodotto ricorso al Giudice di Pace che ha accolto la richiesta di sospensione di ogni azione esecutiva. Durante la prima ondata dell’emergenza Covid, l’uomo ha accettato un lavoro in una città del nord, per essere alla guida delle ambulanze; in poche ore ha fatto le valigie ed è partito insieme alla moglie. Tornato a Scafati dopo un paio di mesi, l’amara scoperta. Il Comune dove aveva svolto l’attività lavorativa gli aveva inviato circa 40 sanzioni per violazione del codice della strada. A quel punto si è rivolto telefonicamente alla Polizia Municipale del luogo che lo ha avvistato di altre 40 multe in arrivo, per un totale di quasi 8 mila euro.Scoraggiato, ha deciso di rivolgersi allo studio legale Marchesano Adinolfi di Scafati. “Dopo una prima analisi, – spiega l’avvocato praticante Biagio Adinolfi – abbiamo subito deciso che c’erano gli estremi per presentare un ricorso al Giudice di Pace”. In effetti, l’uomo ogni giorno, per raggiungere il luogo di lavoro con la propria automobile, in prossimità di un incrocio, invadeva per pochissimi metri la corsia dedicata agli autobus. Sul posto era presente una videocamera che, ogni giorno, ha scattato la foto della trasgressione. Da lì, la redazione e l’invio delle 80 multe. “Innanzitutto, – continua il Biagio Adinolfi – abbiamo presentato un unico ricorso per le prime 40 sanzioni, ed un secondo per le altre notificate, invocando l’applicazione del principio del cumulo giuridico. Tra i motivi, è stato evidenziato come la segnaletica orizzontale fosse poco visibile, e quella verticale molto confusionale, al punto da trarre in inganno il guidatore. Da un’analisi più attenta insieme all’avvocato Giuseppina Marchesano, inoltre, è venuto fuori come, nello stesso incrocio, già in passato erano state elevate centinaia di contravvenzioni, proprio a causa della poca chiarezza della segnaletica. È stato evidenziato, poi, come negli orari in cui sarebbero avvenute le trasgressioni, solitamente nella prima mattinata, il nostro assistito si stava recando presso la sede di lavoro, in una città a lui sconosciuta e per svolgere un’attività di fondamentale importanza per l’emergenza sanitaria”. Per questi, e per altri motivi, lo studio legale Marchesano Adinolfi, ha chiesto la sospensione di qualsiasi azione esecutiva, oltre l’annullamento di tutte le sanzioni, meno una. Il giudice, per il momento, ha accolto la richiesta di sospensione, mentre per la decisione sull’annullamento si dovrà attendere la conclusione della causa. _