Una stagione leggera e cinematografica - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Una stagione leggera e cinematografica

Una stagione leggera e cinematografica

 

Nessun classico nel cartellone di prosa del teatro Verdi che ha puntato su Luca De Filippo, Arturo Brachetti, Leo Gullotta e Silvio Orlando. Nel nostro massimo ritorna Don Giovanni, ma stavolta firmato Moliére

Di OLGA CHIEFFI

Alfredo Balsamo, unitamente al Sindaco ff Enzo Napoli e all’assessore alle politiche culturali Ermanno Guerra, ha presentato, ieri mattina, nella sala Giunta di Palazzo di Città, il nuovo cartellone di prosa per avviare la campagna abbonamenti del teatro Verdi. Dieci gli spettacoli, più tre fuori abbonamento, con una forte riduzione per chi sottoscriverà subito la tessera, che animeranno il palcoscenico del ri-nato teatro Diana. In attesa di fondi per teatri e teatrini e rinnovare il grande sogno di “Salerno Città teatrale”, apertura in musica con un abituè del nostro teatro, Massimo Ranieri, che il 15 ottobre, dopo un’estate di spettacoli, proporrà “Sogno o son desto” basato sul progetto dell’eclettico attore e cantante napoletano, scritto con Gualtiero Peirce, che mescola momenti di musica, brani del suo repertorio ma anche di De Andrè, Battisti, Tenco, De Gregori, Modugno e Aznavour, con altri di teatro da Strehler a Patroni Griffi, da Bolognini a Scaparro e di puro intrattenimento. Dal 12 al 15 novembre ritorna il grande Arturo Brachetti con “Brachetti che sorpresa!” uno spettacolo che ne racchiude tanti, con una storia e un senso che va ricercato non solo tra le pieghe dei vari costumi, ma soprattutto nella commistione di generi presenti nelle arti che i simpatici compagni di avventura di Brachetti portano in scena. Dal 19 al 22 novembre per Salerno passerà lo “Spirito allegro” di Leo Gullotta, commedia brillante di Noel Coward, si volge attorno ad una seduta spiritica condotta dalla sensitiva Madame Arcati, che invocando lo spirito sbagliato innesca una bomba ad orologeria con tempi comici perfetti. La prima perla in cartellone è attesa dal 3 al 6 dicembre, quando sarà Luca De Filippo ad impersonare Ferdinando Quagliuolo, dopo essere stato in giro per i teatri italiano con “Sogno di una notte di mezza sbornia”, testi dedicati entrambi al giuoco del lotto. Rivive dal 7 al 10 gennaio la “Cantata dei pastori” con le musiche originali di Roberto De Simone con i due personaggi principali, Razzullo, uno scrivano inviato in Palestina per il censimento della popolazione interpretato dall’irresistibile Peppe Barra, e Sarchiapone, un ex barbiere squinternato, omicida per pura distrazione, reso esilarante dalla maestria di Umberto Bellissimo. Dal 28 al 31 gennaio Claudia Gerini si racconta e racconta i grandi personaggi e miti femminili da Carmen Miranda a Marlene Dietrich da Frida Khalo a Monica Vitti, accompagnato da un corpo di ballo e live band. Alessandro Gassmann firma la versione teatrale di Qualcuno volò sul Nido del cuculo, in versione napoletanizzata  da Maurizio De Giovanni e ambientato nell’ospedale psichiatrico di Aversa, con Daniele Russo ed Elisabetta Valgoi protagonisti. Torna Don Giovanni al Verdi. Dopo quello mozartiano sarà quello di Molière ad essere rappresentato con Alessandro Preziosi in veste di attore e regista Alessandro Preziosi protagonista insieme allo Sganarello di Nando Paone di uno spettacolo di forte impatto visivo che prende spunti direttamente dalla cinematografia, ambiente a lui molto affine, proponendo un taglio scenografico statico, sul quale vengono proiettate diverse situazioni ambientali. Ritorna dal 10 al 13 marzo Silvio Orlando con la versione teatrale che ispirò lo splendido film La scuola del 1995, che vive del confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, in cui prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli. Finale, dal 17 al 20 marzo ancora con una trasposizione teatrale di un film “Una giornata particolare” di Ettore Scola, quella meravigliosa silenziosa storia di solitudine e di amicizia, di emarginazione e di solidarietà, con quella “profondità prospettica”  tutta stilistica capace di aprire i fondali del kammerspiel in un film che ne rispetta essenzialmente gli assunti, affidato in teatro a Giulio Scarpati e Valeria Solarino. Tre invece gli spettacoli fuori cartellone che vedranno il pubblico del Verdi trasferirsi al Diana per  Monica Guerritore probabilmente impegnata in “Qualcosa rimane” di Donald Margulies, l’invenzione del linguaggio nuovo di Shakespeare-Cappuccio, nell’intesto testo “Shakespeare re di Napoli” e un lavoro curato da Teatri Uniti , laboratorio permanente fondato nel 1959  dai registi Mario Martone, Toni Servillo e Antonio Neiwiller dalla fusione  di Falso Movimento,  Teatro dei Mutamenti e Teatro Studio di Caserta ,  con la direzione artistica di  Toni Servillo. La campagna abbonamenti sarà posta in vendita, con diritto di prelazione per i vecchi abbonati , dal  18 giugno e fino al 7 luglio, quando sarà aperta a tutto il pubblico, con costi che vanno da un massimo  330 euro per la platea a 130  euro per  il V ordine.