Una chiesa al posto del campetto, rivolta a S. Eustachio - Le Cronache
Attualità

Una chiesa al posto del campetto, rivolta a S. Eustachio

Una chiesa al posto del campetto, rivolta a S. Eustachio

di Marta Naddei Una chiesa evangelica al posto del campetto di calcio inaugurato solo pochi mesi fa. Sembra non esserci proprio pace, in questi giorni, per il quartiere di Sant’Eustachio i cui residenti, ieri mattina, si sono svegliati ritrovandosi dinanzi agli occhi un’amara sorpresa: ruspe e operai intenti ad iniziare i lavori di realizzazione di una chiesa evangelica che dovrebbe prendere il posto – con tutta probabilità – del campetto comunale di piazzetta Salvo D’Acquisto. Una novità che ha mandato su tutte le furie gli abitanti di Sant’Eustachio che si dicono pronti a issare le barricate affinché l’area di gioco non venga smantellata per far posto al luogo di culto; anche perché si tratterebbe di un paradosso, dal momento che si andrebbe a sottrarre un luogo pubblico per il quale sono stati investiti dei fondi (15.000 euro). E, difficilmente, la struttura potrà sorgere nella porzione di terreno alle spalle di una delle porte del campo di calcetto, dal momento che l’area è piuttosto piccola mentre, da progetto, Il progetto della costruzione della chiesa evangelica “Spirito e vita”, con la realizzazione anche di spazi socio-culturali, risale al 2010, con tanto di delibera di Consiglio comunale ad attestarlo e atto di concessione novantennale del terreno di 1.807 mq. Ma da quel momento in poi non se ne seppe più nulla. Almeno fino a ieri quando pare che qualcuno, dopo cinque anni, abbia deciso di mettere mano al progetto di costruzione. Ma pare che, comunque, al Comune di Salerno nessuno sappia nulla, almeno per il momento. Fino a ieri mattina sembra che, interpellati dai residenti infuriati, gli uffici municipali non siano stati in grado di dare una risposta. Nella giornata di oggi, l’assessore comunale alle Politiche sociali Nino Savastano prenderà visione delle carte relative al progetto per riuscire a capirci di più in questa storia che rischia di assumere tratti surreali, oltre che comportare la privazione di uno spazio per i giovani del quartiere di Sant’Eustachio. Ma la questione pare avvolta nel mistero e soltanto oggi si conoscerà qualche dettaglio in più. I residenti del popoloso quartiere hanno già annunciato che non resteranno a guardare e che faranno di tutto affinché quello spazio destinato ai ragazzi del posto non venga sottratto alla pubblica fruizione. Intanto, il consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano, in attesa che i tratti della vicenda si facciano più chiari, avverte: «Se fondata, la notizia della demolizione dei campetti di calcetto, solo recentemente inaugurati nel quartiere di Sant’Eustachio, per far posto alla realizzazione di una Chiesa Evangelica, sarebbe clamorosa e degna di essere rappresentata su “Scherzi a Parte”. I ragazzi di Sant’Eustachio, quartiere particolarmentedegradato ed abbandonato dalle Istituzioni, non possono essere privati di un “centro” di svago e di aggregazione sociale. Siamo solidali con la protesta dei residenti del rione che, sgomenti, avrebbero assistito all’arrivo delle ruspe senza mai essere avvertiti delle “nuove” ed inopportune scelte amministrative – ammonisce il consigliere Celano – Rilevante appare anche il danno economico derivante dalla demolizione di impianti appena realizzati per scelte “sopravvenute” appena qualche mese dopo l’inaugurazione degli stessi. Si tratta di un modus operandi evidentemente indegno di un’amministrazione seria, irrispettosa del pubblico denaro investito e delle aspettative dei giovani di un quartiere particolarmente difficile sotto l’aspetto sociale». Insomma, una questione delicata e dai contorni poco chiari che rischia di inasprire ulteriormente gli animi dei residenti di Sant’Eustachio, solo qualche giorno fa già protagonisti di una “rivolta” contro la Curia che ha disposto il trasferimento del viceparroco Massimiliano Corrado alla chiesa di Belvedere di Battipaglia. Due eventi che, nel giro di pochi giorni, hanno causato sconforto negli abitanti del rione periferico che, ora, tornano a sentirsi nuovamente abbandonati da tutti.