«Una chiamata dalla B? Non lascio le cose a metà» - Le Cronache
Salernitana

«Una chiamata dalla B? Non lascio le cose a metà»

 Due gol, tanta qualità ma anche talismano granata. Con Manuel Mancini in campo la Salernitana non ha mai perso.?E che dietro la rimonta firmata Carlo Perrone ci sia la bravura del centrocampista è un dato innegabile: “Dal match contro l’Aversa, quando ho esordito, è cambiato molto. Tutto sta andando come doveva andare. Personalmente cerco di mettere la mia qualità al servizio dei compagni, cercando di aggiungere anche la quantità”. E ora dall’ultimo posto i granata si godono il primato:?“Sapevamo che questo potesse essere il momento giusto per accelerare.?E’ un primato frutto di lavoro e sacrificio. Ma ora non dobbiamo sederci. Siamo la squadra più forte, possiamo farci male soltanto da soli.?E se la Salernitana è in vetta è anche grazie al rigore realizzato proprio da Mancini a Poggibonsi. l’ennesimo rigorista in casa granata:?“Avrebbe dovuto calciare Guazzo ma aveva un problema alla spalla e mi ha chiesto di tirare. Certo so quanto sia importante per gli attaccanti segnare, a me ha fatto molto piacere segnare”. Mancini ha vinto in carriera diversi campionati e a Salerno c’è la possibilità di fare altrettanto:?“Salerno ha bisogno di vincere, di rialzare la testa. Stiamo costruendo un grande gruppo. Sinceramente vedo un futuro vincente. Io giocatore da C2??Se sono qui è così, il calcio è strano. ma sono in C2 con la Salernitana, una grande squadra, una grande società, con stipendi pagati ogni mese.?Qui mi trovo bene. Se arrivasse una chiamata dalla B, sarei ipocrita, a dire che non ci penserei, ma non mi piace certo lasciare le cose a metà”. E per completare l’opera c’è bisogno anche del pubblico:?“Venerdì mi aspetto un pienone, il nostro pubblico è fondamentale. Favori arbitrali? Ci credo poco a queste cose.?So solo che quando vinci, vieni preso di mira. Basti pensare alla Juventus”. Manuel Mancini, atleta di Cristo, è stato tra i protagonisti della convention della Chiesa Evangelica al teatro Augusteo: “Convertire i miei compagni? Io non sono uno che impone le cose, a me piace farle con amore e l’amore non impone nulla. Per me Dio è il mio tutto e dopo viene il resto: sanno che io studio la Bibbia, prego, ma non impongo nessuno. Quando vorranno sanno che io ci sono. E poi dicono che Dio non esiste: rigore al 93’, in porta va Pera io ho il tiro a banana…”.