Truffa aggravata all’Inps, scattano sei arresti - Le Cronache
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Truffa aggravata all’Inps, scattano sei arresti

Truffa aggravata all’Inps, scattano sei arresti

di Giovambattista Rescigno

Consulenti del lavoro, imprenditori e faccendieri attraverso compensazioni fittizie riuscivano ad ottenere indebite erogazioni previdenziali da parte dell’Inps e crediti d’imposta da parte dell’Agenzia delle Entrate oltre a ricevere l’indebita percezione di indennità previdenziali pari a 2 milioni di euro. A smantellare il sodalizio criminale sono stati i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore che, ieri mattina, hanno dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari che hanno raggiunto cinque individui residenti nelle province di Salerno, Benevento, Napoli e Lecce, mentre per una sesta, resasi irreperibile, sono ancora in corso le ricerche. I provvedimenti restrittivi a carico dei soggetti, sono scaturiti a seguito di peculiari attività d’indagine condotte dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri e coordinate dal sostituto procuratore di Nocera Inferiore Roberto Lenza. L’attività investigativa, ha permesso di acclarare l’esistenza di un sodalizio criminale composto da consulenti del lavoro, imprenditori e faccendieri che attraverso compensazioni fittizie derivanti da importi conguagliati relativi ad arretrati per assegni concernenti i nuclei familiari, malattia, maternità, bonus Irpef i famosi 80 euro ex Legge 190/2014 meglio conosciuto come il Bonus Renzi riuscivano ad ottenere indebite erogazioni previdenziali da parte dell’Inps e crediti di imposta da parte dell’ Agenzia delle Entrate ricevendo l’indebita percezione di indennità previdenziali pari a oltre 2 milioni di euro. Le indagini, sono state focalizzate su due studi consulenza del lavoro ubicati a Sant’ Egidio del Monte Albino e Moiano in provincia di Benevento, i cui titolari, Gianluca Santilli (Sant’Egidio) e Aniello Massaro sono stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare, in quanto erano gli studi, rispetto agli altri che presentavano più anomalie in relazione al pagamento degli arretrati dei predetti benefici. Inoltre, i due rivestono anche il ruolo di responsabili zonali di federazione Pagani e Moiano, e nella loro qualità facevano aderire le ditte che gestivano a Federaziende e all’Ente bilaterale Ebin. Oltre agli arresti risultano indagate indagate ottontuno persone tutti legali rappresentanti e consulenti di ditte che hanno dichiarato agli inquirenti di aver fittiziamente anticipato ai propri dipendenti la somma di Euro 2.107.394,10 per il pagamento di assegni, al fine di creare un credito inesistente nei confronti dell’erario. La somma indebitamente percepita è stata utilizzata per euro 683,228,31 per il pagamento di contributi ai lavoratori e per estinguere altri debiti tributari, mentre 1.424.165,79 euro venivano versati a favore federaziende e all’Ente bilaterale Ebin. Il procuratore Antonio Centrore ha spiegato che gli indagati avevano evidenziato una falla all’interno del sistema di controllo dell’Inps e della Società Italiana di Servizi per la Previdenza Integrativa, società partecipata dell’Inps, facendo a volte lievitare anche benefici a favore di nuclei familiari inesistenti, e giungendo ad elevare i beneficiari per famiglia fino ad un numero di sette. Inoltre, è emerso anche che somme destinate per corsi di aggiornamento e formazione relativi alla sicurezza sul lavoro, ottenuti dalle società aderenti a Federaziende e Ebin, erano stati incassati fraudolentemente in quanto i corsi non si erano mai tenuti, e destinate ad altro scopo. Inoltre, la polizia giudiziaria ha eseguito il sequestro preventivo di somme di denaro, quote societarie, beni immobili e autovetture in capo ad ulteriori 90 indagati, i quli ben consci dell’ attività d indagine a loro carico continuavano nella loro attività criminoso, sperando di eludere i controlli dei carabinieri, che con tenacia e persistenza hanno continuato fino alla fine a dipanare del bandolo della matassa, come evidenziato dal procuratore Centore e dal suo vice Lenza. Lenza, nel suo intervento, ha evidenziato che è stato inferto l’ennesimo colpo ad associazioni dedite alla truffa a danno dell’ Inps e dell’agenzia delle entrate, e che complessivamente i recuperi di somme effettuate si aggira intorno ai trecento milioni di euro.