Tombato il fiume Rafastia L’area diventa un parcheggio - Le Cronache
Attualità Salerno

Tombato il fiume Rafastia L’area diventa un parcheggio

Tombato il fiume Rafastia L’area diventa un parcheggio

Brillante operazione della Procura di Salerno, del sostituto Procuratore Roberto Penna, che con un sequestro ha finalmente dato un impulso ad una indagine che andava avanti da troppo tempo. E che può produrre effetti interessanti. Penna ha sequestrato una’rea demaniale che era diventata un’area di parcheggio senza alcuna autorizzazzione, addirittura chiusa con tanto di cancello elettronico e utilizzata anche parzialmente dal Comune come area giochi. L’area in questione è in via Vincenzo Sica, alle spalle del cinema Apollo. Un’area tombata dove al di sotto scorre il Rafastia ed è considerata ad alto rischio (4), con pericolo di frane. L’unica barriera è una grata tra l’altro coperta da un albero che si è abbattuta. E’ purtroppo facile capire che in caso di piena quali danni potrebbe portare un’occupazione di auto dei condomini del palazzo adiacente. La questione nasce da tempo è c’è da sottolineare come il Comune abbia sempre fatto finta di niente nonostante gli esposti dell’avvocato Gaetano Cuoco. Il paradosso è che il Comune è al corrente della situazione e della gravità della zona, tanto è vero che in una delibera del 27 giugno del 2017, in seguito ad una frana nella parte alta dove ricade la stazione di benzina Esso, viene puntualmente descritta la situzione emergenziale. Lo stesso Genio Civile interviene con molto ritardo e lo fa solo dal 2017 chiede al Comune di intervenire per una concessione a fini idaulici dell’area, tra l’altro scaduta, ma senza ottenere risposta. Proprio il comportamente omissivo degli enti preposti ha spinto più volte l’avvocato Gaetano Cuoco a presentare esposti. Tanto è vero che per questo motivo un dirigente di settore del Comune di Salerno è stato rinviato a giudizio. Nella indagine sono coinvolti anche due vigili urbani. Ma lo stesso magistrato vuole vederci chiaro ed ha indagato l’intero condominio che era ben a conoscenza della situazione, avendo presentato ben due ricorsi al tar che sono stati respinti. Un’azione di forza perchè si conosce bene la furia del Rafastia e il pericolo di rischio idrogeologico dell’intero comparto. Il caso del Crescent è emblematico ma stando alle risultanze delle prime indagini anche in via Sica, in caso di piogge la situazione potrebbe farsi preoccupante. Come si evince dalla foto la grata è praticamente chiusa da un albero.