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Toglie il cancro e fa tornare a vivere. La tecnica del dottor Donato Casella
Appena un giorno dopo la rimozione di un tumore alla mammella si può tornare alla vita normale. E’ la straordinaria tecnica ideata dal dottore Donato Casella (nella foto), chirurgo oncologico ed originario di Pertosa, dove ha trascorso diversi anni della sua infanzia, oltre ad essere figlio di un cittadino di Auletta. Il dottore Casella con la sua innovativa tecnica, ideata assieme ai chirurghi Leonardo Barellini e Marco Marcasciano, che si chiama ricostruzione mammaria prepettorale “salva muscolo” ha fatto sì che l’attività del reparto di senologia degli Spedali Riuniti fosse al centro dell’attenzione della comunità scientifica internazionale. Il giovane dottore Casella in due anni ha risollevato il reparto di senologia. In tanti oltre ad elogiare la grande professionalità del medico di origini valdianesi sottolineano la grande umanità e disponibilità del chirurgo che presto lascerà Livorno, tra le proteste numerosi pazienti, per ricoprire il prestigioso incarico di direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica della mammella all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena: incarico che ha ottenuto “superando” anche medici in forze alle Scotte da 20 anni. La tecnica prevede la ricostruzione mammaria immediata dopo mastectomia con salvaguardia del muscolo Grande Pettorale che fino ad oggi veniva sacrificato per coprire la protesi: l’innovazione di Casella si basa sul posizionamento della protesi mammaria al di sopra del muscolo e non più al di sotto. La conseguenza è un doppio beneficio per la donna, estetico e funzionale con le dimissioni che avvengono il giorno dopo l’intervento. Inoltre la nuova tecnica utilizza una rete sintetica costituita da polipropilene titanizzato, che viene confezionata in modo da avvolgere la protesi, per coprire e proteggere il tessuto muscolare. Donato Casella ha ideato questa innovativa tecnica dopo aver ricevuto una richiesta una giovane sportiva che doveva essere operata che chiedeva al medico di Pertosa se esistessero delle ricostruzioni alternative alle protesi. E così è nata l’idea del dottore Casella. Si tratta di un intervento poco invasivo per la paziente con diminuzione drastica o addirittura assenza di dolore nel periodo postoperatorio. Insomma ancora una volta un figlio del Vallo di Diano eccelle a livello internazionale e questa volta con un’innovazione unica apprezzata da luminari di tutto il mondo e soprattutto dalle pazienti che arrivano da tutta Italia che devono sottoporsi ad un intervento così delicato.