Stuprava la moglie e la figlia: in cella - Le Cronache
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Stuprava la moglie e la figlia: in cella

 Ha subito per oltre 20 anni le perversioni sessuali e le violenze del partner che la stuprava costringendola a prostituirsi con barboni ed extracomunitari: ha deciso di denunciarlo solo quando ha capito che il suo stesso calvario sarebbe toccato alla figlia, una ragazzina di soli 13 anni.  Così, dopo essersi confidata con il parroco della chiesa, si è recata in questura e ha denunciato tutto. Ora è in luogo protetto con i suoi quattro figli. Il marito, V.V. 58 anni, salernitano, è finito dietro le sbarre della casa circondariale di Salerno Fuorni: risponde di violenza sessuale pluriaggravata, tentata pedopornografia e stalking.
Il calvario della giovane donna, una 38enne salernitana di rione Fratte, è stato raccontato ieri nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Questore di Salerno Antonio De Iesu e del capo della Mobile Claudio De Salvo al fine di lanciare un messaggio a tutte le donne vittime di violenza e spronarle a denunciare.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Elena Guarino, culminata ieri con la notifica al 58enne di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Salerno Sergio De Luca, è scattata lo scorso 3 maggio quando la donna, consapevole che le attenzioni dell’uomo si erano ormai estese anche a carico della figlioletta, ha deciso di porre fine a quelle brutture. Così, con la scusa di accompagnare i figli al catechismo, si è presentata in Questura portando a galla una storia raccapricciante. Il calvario della 38enne sarebbe cominciato circa 24 anni fa quando la donna aveva appena 14 anni. Fu allora, appena adolescente, che cominciò a subire le attenzioni dell’uomo, amante della madre che “esercitava” il mestiere più antico del mondo. In breve l’uomo, che già allora aveva atteggiamenti sessuali anomali con la ragazzina costringendola ad avere rapporti sessuali alla presenza di un’altra adolescente, finì per divenire amante dell’adolescente. A soli 18 anni la giovane rimase incinta. Tre anni dopo, la nuova gravidanza e la decisione dei due di unirsi in matrimonio.  Le violenze, cominciate già nel corso della precedente relazione, sarebbero divenute sempre più frequenti con il matrimonio sino a giungere alla perversione, da parte dell’uomo, di mettere in vendita la sua giovane moglie costringendola a prostituirsi con chiunque. Vere e proprie orge quelle alle quali avrebbe partecipato lo stesso marito della 38enne che, hanno sottolineato gli inquirenti nel corso della conferenza stampa di ieri, sceglieva gli uomini ai quali la donna doveva concedersi, in base alla prestanza sessuale. Questi erano “raccattati” per strada: uomini dalle condizioni igieniche precarie e con i quali la donna doveva avere rapporti sessuali. Per quelle prestazioni il marito intascava tra le 100 e le 150 euro ma, in un’occasione, avrebbe percepito addirittura 1500 euro. Altre volte era lui che pagava gli uomini affinché acconsentissero a quegli insoliti rapporti a tre. Agli incontri sessuali, che a volte coinvolgevano più persone contemporaneamente, la moglie si piegava inerme. Da alcuni “clienti”, in particolare da un extracomunitario ascoltato dagli inquirenti, la 38enne è stata definita “una tavola di legno”. Un atteggiamento questo che avrebbe indotto alcuni uomini a sottrarsi a quegli incontri sessuali intuendo forse che la donna non era consenziente. Gli abusi sarebbero stati imposti alla 38enne con la violenza. In un caso la vittima sarebbe stata minacciata dal marito con un’ascia: di quell’episodio la donna riporta anche una cicatrice sul collo. Poi, pian piano, le perversioni dell’uomo sarebbero cominciate ad indirizzarsi anche nei confronti della figlia. Il 58enne la costringeva ad osservarlo nudo e la palpeggiava. Le violenze erano imposte con la minaccia: se la ragazzina non faceva quello che il padre le ordinava lui non le dava i soldi per la colazione a scuola. L’uomo avrebbe addirittura chiesto alla ragazza di realizzare dei filmini erotici con le compagne di scuola per poi metterli in rete, richiesta questa alla quale la minore non ha mai acconsentito. E’ stata proprio la 13enne a dare alla madre la forza di reagire. La minore non solo si è confidata con la madre ma anche con il parroco e l’insegnante. Così la donna, per amore della figlia, ha avuto il coraggio di reagire e salvare la “sua bambina” da una vita di brutture e di violenze. Ora la donna con i suoi figli è al sicuro, in una casa famiglia.