Studenti divisi sul green pass obbligatorio per università e scuola - Le Cronache
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Studenti divisi sul green pass obbligatorio per università e scuola

Studenti divisi sul green pass obbligatorio per università e scuola

di Monica De Santis

E’ durata oltre un’ora ieri mattina la cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi a Palazzo Chigi sulle nuove misure anti Covid inerenti al Green pass. Tra le misure principali, c’è l’obbligo di Green pass per il personale scolastico (sia nelle scuole che nelle università) e per gli studenti universitari, tamponi a prezzi calmierati per gli studenti delle scuole secondarie e novità sui trasporti a lunga percorrenza. Non sarà obbligatorio per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per i treni regionali, mostra il green pass ne tanto meno farsi il tampone, a dirlo il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini rispondendo al question time alla Camera sottolineando che, per quanto riguarda il trasporto pubblico, la capienza sarà dell’80% anche in zona gialla. Il pass, ha ribadito il ministro, «è una misura di ragionevolezza e buonsenso che non mira a vietare ma a favorire gli spazi di libertà dei cittadini ed evitare nuove chiusure e lockdown». Ma la notizia come è stata accolta dagli studenti universitari salernitani? Raffaele Massa, Rappresentante studenti DIPSUM-Unisa… “Le informazioni del Governo non sono ancora dettagliate, non ci sono ancora certezze in merito. Però naturalmente condividiamo la grande opportunità che ci è data di vaccinarci ed è giusto che la sicurezza dell’Ateneo dipenda anche dalla possibilità di essere vaccinati. La cosa fondamentale è che i rappresentanti degli studenti si dovranno fare promotori in tutte le forme e in tutti i modi del diritto allo studio, affinchè questo non venga calpestato. Bisogna fare attenzione affinchè il diritto allo studio, costituzionalmente riconosciuto, sia garantito a tutti gli studenti a prescindere dalla vaccinazione, e questo lo si potrà fare attraverso altre forme di didattica, che sono state sperimentate in questo anno e mezzo. Noi studenti cercheremo comunque di portare la voce di quanti si iscrivono all’Università di Salerno nelle sedi opportune, ma naturalmente sentiamo il dovere nei confronti di tutta la società e di tutta la comunità di vaccinarci per garantire maggiore libertà a quanti vivono i luoghi dell’Università così come a quanti hanno persone fragili in famiglia ed è giusto che non siano esposti a rischi inutili”.

“Riguardo al nuovo decreto sull’utilizzo del green pass per accedere all’Università penso che il diritto allo studio sia un diritto completamente a parte rispetto al diritto di vaccinarsi oppure no. – dice Giada Ciccullo, salernitana iscritta alla facoltà di di Agraria-Tecnologie alimentari all’Università degli studi di Napoli Federico II – Penso che ognuno debba poter decidere liberamente se volersi oppure no vaccinare. Mentre invece il diritto allo studio, è un diritto che viene garantito ad ognuno di noi dalla costituzione e non ci può essere tolto soltanto perchè si decide di non vaccinarsi. E neanche credo sia giusto che chi non si vaccina debba seguire le lezioni in Dad perchè non tutti hanno la possibilità di avere un computer oppure una buona connessione. Parlo per esperienza, sono riuscita a seguire le lezioni a distanza grazie ad un computer che mi è stato dato in comodato d’uso, ma altri miei amici non hanno avuto la mia stessa fortuna e hanno avuto difficoltà a seguire tutte le lezioni”

Alba Pia Cantarella, anche lei di Salerno, è iscritta al secondo anno della facoltà di scienze motorie all’Università Partenope di Napoli e anche lei come i suoi colleghi ha espresso il suo parere sulle nuove disposizioni in materia di green pass… “Mi sembra davvero un’ipotesi inattuabile il voler limitare l’accesso agli Atenei solo agli studenti in possesso del green pass, perchè questo vorrebbe dire che siamo tutti obbligati a vaccinarci, e allora perchè lo Stato continua a dire che è facoltativo? E’ una vera e propria contraddizione che altro non fa che generare nuova confusione e ovviamente nel caso dell’Università, come anche della scuola, dispersione. Si rischia davvero di avere poi tanti giovanissimi e tanti giovani che lasceranno gli studi per colpa di questi obblighi che poi però non sono obblighi perchè nessuna legge impone a nessuno di doversi vaccinare”.