“Sposarsi al tempo del Covid: che fatica non solo per gli sposi”. Pietro Cerzosimo racconta come a soffrire delle costrizioni del governatore anche tutto ciò che ruoto intorno al giorno del sì, dai fotografi ai ristoratori - Le Cronache
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“Sposarsi al tempo del Covid: che fatica non solo per gli sposi”. Pietro Cerzosimo racconta come a soffrire delle costrizioni del governatore anche tutto ciò che ruoto intorno al giorno del sì, dai fotografi ai ristoratori

“Sposarsi al tempo del Covid: che fatica non solo per gli sposi”. Pietro Cerzosimo racconta come a soffrire delle costrizioni del governatore anche tutto ciò che ruoto intorno al giorno del sì, dai fotografi ai ristoratori

di Monica De Santis

Sposarsi al tempo del Covid in Campania sembra stia diventando un’impresa titanica. Dopo i mesi del lockdown, ora una nuova doccia fredda si abbatte sui futuri sposi e di conseguenza su tutto il settore del wedding. L’ordinanza di De Luca, impone per tutte le cerimonie un massimo di 20 invitati, che possono aumentare solo se sono tutti congiunti, se non è previsto il buffet e non vi sia intrattenimento musicale. Una stretta, per un settore, già fortemente colpito dal lockdown, che ora rischia di metterlo definitivamente in ginocchio. “Un po’ quest’ordinanza l’aspettavamo, visti i contagi in crescente aumento, però non ci aspettavamo certo tutte queste restrizioni per il nostro settore”. Così Pietro Cerzosimo dello Studio Fotografico Cerzosimo, a 24 ore dalla nuova ordinanza di De Luca… “Quest’ordinanza ha generato nuove tensione, le persone che si affidano a noi per le loro feste, ora si trovano sotto un fuoco incrociato. Le chiese che impongono una serie di regole da rispettare, i ristoranti che chiamano e che chiedono di rivedere l’organizzazione dei pranzi e la sistemazione dei tavoli. Insomma uno stress per chi si deve sposare o comunque organizzare una cerimonia, che potrebbe spingere queste persone a decidere di annullare tutto. Con una conseguente perdita economica sia per chi fa il mio lavoro e sia per i ristoratori, i fiorai e cosi via” Avete avuto delle disdette? “No, fortunatamente per ora no. Il problema è che non sappiamo cosa potrebbe succedere da dopo il 7 ottobre. Al momento abbiamo un’agenda ricca di impegni, ma è forte la preoccupazione che possa essere nuovamente bloccato tutto. Se dovesse verificarsi questo, la vedo difficile riuscire ad andare avanti. Se una coppia che ha già rinviato il matrimonio si dovesse ritrovare a doverlo rinviare nuovamente, a noi chi ci garantisce che questa stessa coppia non possa decidere di non festeggiare più. Nessuno si rende conto che un rinvio di una festa non vuol dire che questa poi venga per forza recuperata”. Cosa si può fare per evitare un blocco totale? “Sicuramente non limitare le feste a soli 20 invitati. Credo che servano più controlli e un maggiore rispetto delle regole. Ma il tutto deve essere fatto senza creare il clima di terrore che c’è attualmente. E poi chi l’ha detto che tutti i contagi che ci sono attualmente vengono dai ricevimenti o da altri tipi di eventi come teatro o cinema? Nessuno l’ha detto e allora perchè penalizzare il nostro settore?”. Si è chiesto perchè queste restrizioni non hanno toccato il calcio? “Sì, ovviamente per motivi economici. Il calcio muove molti soldi. Però nessuno ha pensato che anche il settore del wedding muove, in Campania soprattutto, molti soldi”.