Spari dopo la lite, cancellati 8 anni e mezzo di pena - Le Cronache
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Spari dopo la lite, cancellati 8 anni e mezzo di pena

Spari dopo la lite, cancellati 8 anni e mezzo di pena

“Appuntamento” dopo la lite con agguato a colpi di pistola nei pressi del casello autostradale di Nocera Inferiore: la Cassazione accoglie con rinvio il ricorso dell’avvocato Vincenzo Calabrese e annulla la sentenza di condanna a 8 anni e mezzo di reclusione per l’ucraino Ihor Pavlovyc, 35 anni. Processo da rifare in corte d’Appello a Napoli. Quindi, per ora, colpo di spugna contro le sentenze di primo e secondo grado emesse dai Tribunali di Nocera Inferiore e Salerno (Appello). La vicenda nacque da un iniziale alterco tra minorenni a Scafati, con il coinvolgimento di due gruppi di ragazzi rumeni e ucraini e la successiva intermediazione di un criminale locale, un certo Marco, per poi proseguire con un appuntamento nella zona del Garden Bar, all’uscita del casello autostradale di Nocera Inferiore. L’incontro chiarificatore era in realtà la scelta di un luogo convenuto per una nuova fase dello scontro, un vero e proprio duello che però comprendeva l’utilizzo di armi, per quanto riguarda il trentacinquenne. Nei pressi del bar, poco prima delle 22 di una domenica di passeggio e folla, arrivarono tre diverse autovetture, due con a bordo i familiari rumeni e una con gli ucraini: la contesa in brevissimo tempo prese la piega peggiore, con tre colpi d’arma da fuoco esplosi a un certo punto da Pavlovych, che ferirono all’addome uno dei rumeni, un trentaseienne parente di due dei minori rumeni coinvolti nell’iniziale contesa a Scafati. La vittima finì in gravi condizioni, con l’iniziale reticenza davanti alle domande degli investigatori a rivelare la reale origine degli spari, avvenuti in un luogo pubblico, in seguito a degli schiaffi tra ragazzi. Nel giro di qualche ora l’episodio venne ricostruito pezzo per pezzo: il feritore era il trentaduenne ucraino, residente a Nocera Inferiore, che fu fermato con l’accusa di porto e detenzione di arma clandestina e munizionamento ma anche di detenzione di documenti di identità falsi e denaro contraffatto, all’esito di una rituale perquisizione domiciliare svolta a casa sua dalle forze dell’ordine. Con lui vennero denunciati per rissa altri quattro suoi compagni, tra i 28 ed i 32 anni, tutti di origine ucraina e residenti tra Nocera Inferiore e Nocera Superiore. Ora un nuovo processo per chi quel giorno impugnò la pistola e sparò.