Spari a Palazzo Chigi: «Placare i toni per non alimentare odio» - Le Cronache
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Spari a Palazzo Chigi: «Placare i toni per non alimentare odio»

«Abbassare i toni per non alimentare questo clima di odio». Le dichiarazioni dei politici vertono tutte in questa direzione. Naturalmente vicinanza ai carabinieri che in una sola giornata hanno pagato un prezzo altissimo: due feriti, davanti al palazzo del Governo e un morto in una sparatoria a Maddaloni. «Ai carabinieri feriti nell’attentato avvenuto all’esterno di Palazzo Chigi esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza così come a tutta l’arma appena ieri colpita da un grave lutto di un altro ragazzo di 27 anni nella sparatoria nella provincia di Caserta», dice il senatore Giuseppe Esposito, vicepresidente del Gruppo Pdl al Senato ed ex vicepresidente del Copasir che prosegue: «Nessuno vuole criminalizzare i deputati e gli attivisti del Movimento 5 stelle ma i toni violenti e offensivi che da anni usa Beppe Grillo, ancor più negli ultimi tempi, per rivolgersi alle Istituzioni potevano far presagire che una testa calda potesse compiere un atto atroce come quello avvenuto questa mattina. Sia anche aspro lo scontro politico ma, responsabilmente, un attivista politico non dovrebbe mai oltrepassare certi limiti creando un clima d’odio insopportabile. In attesa di comprendere le motivazioni che hanno spinto l’attentatore a questo folle gesto i leader politici dovrebbero comprendere che ci sono soggetti, vere e proprie spugne sociali, che assorbono il clima d’odio che si respira e agiscono conseguentemente senza averne coscienza in questi modi brutali».
«Riconoscere maggiore dignità a chi ogni giorno ci protegge», è l’auspicio di Edmondo Cirielli, parlamentare dei “Fratelli d’Italia”: «Due episodi di violenza inaudita contro le forze dell’ordine, accaduti a distanza di ventiquattro ore – dice l’ex presidente della Provincia di Salerno – devono indurci a riflettere sull’opportunità di riconoscere maggiore dignità a questi cittadini per il lavoro che svolgono a difesa della nostra sicurezza e libertà. Un sacrificio quotidiano che, purtroppo, viene alla ribalta solo in tragici eventi come questi, in Italia come in Afghanistan, nei quali ci ricordiamo di loro». «Eppure, in questi ultimi anni – aggiunge – i Governi hanno introdotto norme economiche ed ordinamentali punitive, prima con Tremonti e poi con la Fornero, con l’appoggio di alcuni e l’acquiescenza di molti, mortificando le donne e gli uomini in uniforme, che servono la Patria per quattro soldi, amati dal popolo, ignorati se non sopportati dallo Stato». «Non è certamente il momento di strumentalizzare politicamente l’accaduto – conclude Cirielli – ma neanche si può ignorare il sacrificio di questi martiri moderni della libertà. Non si può più aspettare. Tutte le forze politiche e il Governo si attivino per presentare un pacchetto di norme a favore di questi cittadini straordinari che si battono ogni giorno contro la barbarie per la legalità e la difesa della nostra Italia».
«Basta scatenare la piazza», è l’appello che lancia il senatore del Pdl, Vincenzo Fasano: «Mi rendo conto della situazione economica – dice – ma occorre che si abbassino i toni. Quello che è accaduto è gravissimo».

 

29 aprile 2013