Spaccio di droga tra Salerno e i Picentini, in 4 in manette - Le Cronache
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Spaccio di droga tra Salerno e i Picentini, in 4 in manette

Spaccio di droga tra Salerno e i Picentini, in 4 in manette

di Pina Ferro

Antonio MEMOLI Antonio DE LUCCI Giuseppe CERUSO CORRADO Emanuele BarboneRifornivano di di droga gli abituali assuntori dei Picentini, della zona orientale di Salerno e di Pontecagnano. Quattro persone in carcere e 5 com obbligo di dimora. E’ il bilancio dell’operazione portata a termine ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Battiglia agli ordini del capitano Erich Fasolino e coordinata dalla Procura di Salerno. Le manette sono scattate ai polsi di: Antonio Memoli 28 anni, Emanuele Barbone 24 anni, Corrado Giuseppe Ceruso 46 anni e Antonio De Lucci 52 anni tutti di Salerno. Hanno invece l’obbligo di dimora con permanenza domiciliare notturna Luana Giordano 28 anni di Salerno, Annamaria Ioana Dinu 27 anni romena residente ad Eboli, i gemelli Francesco e Costantino De Maio 23 anni di Giffoni Valle Piana, Gerardo Figliuzzi 28 anni residente a Montecorvino Rovella. L’indagine trae origine dal decesso per overdose diel 18enne di Giffoni Valle Piana, Pio Vigorito. Questi fu trovato trovato nel 2016 privo di vita nella sua abitazione. Le indagini hanno permesso prima di tutto di individuare le persone con le quali il giovane assumeva quotidianamente sostanze stupefacenti. Successivamente sono stati identificati quattro fornitori della droga ammanettati ieri mattina. Attraverso le intercettazioni telefoniche è stata ricostruita l’attività continua di spaccio di cocaina ed eroina, gestita dai quattro a Salerno, nei quartieri di Pastena, Mercatello e nella zona industriale, e a Pontecagnano sul litorale avvalendosi anche della collaborazione degli altri indagati. Le indagini hanno consentito di ricostruire oltre 60 cessioni di stupefacenti nel periodo tra marzo e luglio del 2016. Inoltre sono stati individuati i responsabili del furto commesso a Montecorvino Rovella la notte del 27 aprile 2016 da uno degli indagati presso l’abitazione di una anziana di 84 anni, con sottrazione di una cospicua somma di denaro parzialmente recuperata dai carabinieri nel corso di una successiva perquisizione domiciliare. Individuato anche l’autore del furto con strappo commesso il 6 giugno del 2016 ad Agropoli ai danni di un’altra anziana di 82 anni alla quale fu strappata una collana del valore di circa 200 euro.

 

Tutto parte dal decesso del giovane Pio Vigorito

Era il 24 gennaio del 2016 quando in via Valentino Fortunato a Giffoni Valle Piana iene rinvenuto il corpo senza vita del giovane Pio Vigorito. Le cause della morte furono ricondotte ad un’overdose. Il giovane era tossicodipendete ed in trattamento presso il Sert con il metadone. Dalle indagini effettuate dai carabinieri è emerso che lo stesso aveva rapporti con i gemelli De Maio. A seguito delle intercettazioni telefoniche è stato ricostruito il quadro dei contatti del giovane.

Memoli cedeva eroina anche dai domiciliari 

Antonio Memoli, già noto alle forze dell’ordine per vari reati e, in passato già arrestato, nella maggior parte dei casi si occupava della cessione della droga. L’attività di spaccio di eroina è stata posta in atto anche mentre Antonio Memoli era ristretto al regime degli arresti domiciliari. Lo stupefacente in più occasioni è stato anche sequestrato dalle forze dell’ordine. Per ogni dose di eroina gli assuntori versaano circa 50 euro. L’attività di spaccio avveniva a Mercatello, nei pressi del lido Miramare, nella traversa che portava proprui all’abitazione di Memoli. In una occasione Memoli, così come riferito dagli stessi assuntori, ha invitato l’acquirente a raggiungerlo presso la propria abitazione in quanto era impossibilitato a scendere in strada poichè sottoposto al regime dei domiciliari. Spesso agli acquirenti, dopo aver ceduto lo studefacente comuncava loro anche nuovi numeri di cellulari al fine di evitare ipotetiche intercettazioni. Escamotage servito a be poco.

 

“Ci vediamo per un aperitivo o per un caffe”: era la richiesta della dose

Nel contattare i fornitori veniva sempre utilizzato un linguaggio convenzionale noto ad entrambe le parti. Prendere un caffè o un aperitivo era la frase che l’assuntore promunciava per far capire di aver bisogno di una dose di eroina. Sono stati numerosi gli assuntori sentiti dagli uomini del capitano Erich Fasolino e, tutti hanno riferito quasi sempre che a fornirli era sempre la stessa persone un certo “Antonio” residente residente a Mercatello vicino ad un lido. C’è anche chi ha affermato che Antonio in qualche occasione lanciava la chiave dal balcone perchè non poteva scendere in strada (era ai domiciliari). Oltre all’eroina Memoli disponeva anche di cocaina. I prezzi per la cocaina erano di 50 euro circa a dose mentre quelli dell’eroina intorno ai 15/20 euro.

 

De Maio accompagnava Memoli nel napoletano

Ad Antonio Memoli è stato anche contestato di aver ceduto, attraverso l’intermediazione di Francescco de Maio, la cocaina a Pio Vigorito. Questi è spirato poco dopo l’assunzione per overdose. A dare l’allarme furono i genitori. In quel periodo Vigorito frequentava i genelli De Maio. In quel periodo la prima dose l’aveva ricevuta da un altro soggetto di Giffoni. Spesso Pio Vigorito si recava a Salerno insieme ai due De Maio. Va anche detto che il Vigorito in quel peiodo aveva assunto varie sostanze ed in quantità superiori a quelle prescritte, come ad esempio il metadone. I gemelli De Maio hanno anche aiutato Memoli ad esludere i controlli attraverso la sostituzione continua delle schede telefoniche. Antonio Memoli, infattI era solito cambiare numero di cellulare almeno una volta al mese. Ad aiutare Memoli, oltre ai germani vi era anche la fidanzato dello steso di cui parlano anche gli assuntori quando vengono ascoltati dalle forze dell’ordine. Oltre alla sostituzione delle schede telefoniche i De Maio spesso intestavano a loro nome le sim che poi utilizzava Memoli. Inoltre, i due ragazzi di Giffoni Valle Piana in alcune occasioni avrebbero anche accompagnato Memoli nel napoletano per l’acquisto della sostanza stupefacente. Un favore che Memoli aeva chiesto in cambio di un regalo, che quasi sicuramente consisteva in una dose di stupefacente. In una intercettazione telefonica Franceso De Maio ha anche contattato Emanuele Barbone (gia arrestato in altro blitz) per acquistare una dose di sostanza stupefacente di cui avevao bisogno. Per la cessione si danno appuntamento a Mercatello. I due, ripresi dalle telecamere, si incontrano e parlao a lungo poi la consegna di quanto chiesto.