Sono in pochi i medici al Pronto soccorso del “Ruggi” - Le Cronache
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Sono in pochi i medici al Pronto soccorso del “Ruggi”

Sono in pochi i medici al Pronto soccorso del “Ruggi”

di Pina Ferro 

E’ piena emergenza al Pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Allo stato attuale si preannuncia un’estate rovente in tutti i sensi. Alla mancanza di personale infermieristico ora si aggunge anche quello medico. Una carenza di camici bianchi che investe il Pronto soccorso ma anche alcuni reparti del nosocomio di via San Leonardo. Alla base di tale mancanza vi sono vari motivi. Ad esempio vi è un gran numero di camici bianchi esonerati dall’effettuare turni di lavoro superiori a sette ore. Particolare questo che automaticamente esclude il camice bianco in questione a coprire turni di notte. Solitamente, gli esonerati sono coloro che presentano dei problemi di salute. Ovviamente, a riempire il vuoto nella turnazione che si viene a creare sono i colleghi di reparto che in ogni caso non possono effettuare troppi turni notturni durante una settimana o un mese. Ai camici bianchi esonerati si aggiungono quelli che poi beneficiano della legge 104. Insomma, la situazione sembra essere alquanto critica e, fino ad ora nessuna soluzione è stata ipotizzata. Intanto, i sindacati dei camici bianchi sono sul piede di guerra a seguito di una nota giunta dalla regione Campania, a firma del direttore Generale per la Tutela della salute Antonio Postiglione e dal Dirigente Uod della Regione Campania Gaetano Patrone, ed indirizzata ai direttori generali o commissari delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliere e dell’Azienda ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Nella nota, commissari e direttori generali sono stati invitati a “valutare l’utilizzo del personale medico appartenenti alle discipline medico chirurgiche nell’ambito delle attività di pronto soccorso”. Ciò al fine di scongiurare il rischio che l’attuale carenza di organico possa causare inefficienze o interruzioni di pubblico servizio nel sistema dell’emergenza urgenza ospedaliera e territoriale nel periodo estivo. Ovviamente, il tutto senza determinare incremnti delle prestazioni aggiuntive. La nota ha scatenato l’immediata reazione delle organizzazioni sindacali di categoria.