Sono ore difficili quelle vissute in casa Nocerina da dirigenti, tecnici, calciatori e tifosi. Si attendeva già nella giornata di ieri qualche novità dagli uffici della Federcalcio sul processo indetto per i fatti del derby dell’Arechi del 10 Novembre. Ma la sentenza della Commissione Disciplinare Nazionale non è stata ancora depositata. Le richieste di Palazzi, infatti, sono state considerate troppo gravose da alcuni dei componenti del collegio giudicante, presieduto da Sergio Artico e composto dai giudici Massimo Lotti, Franco Matera, Arturo Perugini e Gianfranco Tobia. Le obiezioni sollevate hanno inevitabilmente dilatato i tempi di stesura della sentenza. La sensazione, comunque, è che oggi il dispositivo dovrebbe essere depositato presso la cancelleria della Federazione per poi essere reso pubblico entro le successive ventiquattro ore. La discussione nata in seno alla Commissione lascia comunque ben sperare; qualcuno temeva che la sentenza fosse praticamente già scritta ma le obiezioni sollevate dai legali difensori rossoneri sono servite quantomeno a scalfire l’impianto accusatorio presentato da Palazzi. Quanto questo abbia giovato alla causa della società, però, non è ancora chiaro. Sicuramente ci saranno degli sconti rispetto a quanto chiesto dal procuratore federale Palazzi per quanto riguarda le pesantissime richieste nei confronti dei calciatori. Le squalifiche per coloro i quali sono stati sostituiti o hanno rimpiazzato altri calciatori su ordine del tecnico in seconda Fusco non dovrebbero superare i pochi mesi; più pesanti, invece, le sanzioni per quei calciatori che hanno simulato infortuni. Ancora più gravi le sanzioni inflitte ai dirigenti ed ai due tecnici, che rischiano oltre l’anno di stop. Per quanto riguarda la società, invece, la situazione è più complessa. Da un lato trovano conferme le indiscrezioni che vorrebbero un parziale accoglimento delle tesi dei legali difensori; ci dovrebbe essere la derubricazione della responsabilità diretta in una meno grave responsabilità oggettiva. Questo, però, non porterà automaticamente a scongiurare il pericolo dell’estromissione dei molossi dalla Prima Divisione; c’è il rischio concreto, infatti, che pur di fronte ad una semplice responsabilità oggettiva i giudici decidano comunque per la pena più grave. Si tratterebbe, però, di un assurdo giuridico, considerando che in tantissimi casi società incolpate di responsabilità oggettiva nel caso calcioscommesse, come il Napoli, il Sassuolo, il Portogruaro, l’Hellas Verona e l’Entella, se la sono cavata solamente con un’ammenda.
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