Sita, il servizio si ferma: autisti in protesta - Le Cronache
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Sita, il servizio si ferma: autisti in protesta

Prima che il servizio si fermi a causa dei dissidi tra azienda e enti, ci hanno pensato loro a bloccare tutto. Autobus fermi a tempo indeterminato. Si sono stancati anche i lavoratori di Sita Sud che da ieri mattina hanno fermato i loro mezzi e incrociato le braccia, sospendendo qualsiasi tipo di attività aziendale. Tra stipendi in ritardo e una procedura di licenziamento che sta per essere avviata, la sopportazione dei dipendenti della Sita è giunta al limite massimo. Prima si è fermata una piccola delegazione di autisti di Massa Lubrense, Gragnano e della Costiera Amalfitana, poi tutti gli altri autisti. Una lunga fila di bus, su ambo i lati della strada, a fare da corridoio fino all’ingresso del deposito aziendale tra i comuni di Salerno e Pontecagnano Faiano. Dietro i cancelli, i dipendenti dell’azienda di trasporto che, dopo l’affissione dell’ordine di servizio firmato dal direttore Simone Spinosa con cui veniva comunicato il ritardo dell’erogazione della mensilità di febbraio, hanno deciso di non collaborare più con l’azienda e di fermare gli autobus a tempo indeterminato, o meglio, fino a quando non riceveranno risposte concrete sia per quanto riguarda il versante dello stipendio che per quel che concerne la procedura di mobilità che pende sulle loro teste e ormai in dirittura d’arrivo.
Quasi tutte le corse sono state fermate con un rientro di autobus e autisti alla chetichella nel deposito in attesa dell’arrivo del direttore Simone Spinosa per chiedere spiegazioni e per cercare di trovare una soluzione per evitare il blocco del servizio da parte di Sita. Stessa situazione anche a via Vinciprova, lo stazionamento degli autobus Sita nel centro di Salerno, dove i mezzi erano tutti ordinatamente parcheggiati e spenti. Un incontro che, nella giornata di ieri, non c’è stato dal momento che il direttore era impegnato in una serie di riunioni, ma che ci sarà questa mattina alle 11 a Napoli, mentre a Salerno continuerà la protesta. «Ribadiamo fermamente – afferma il delegato della Fit Cisl, Francesco Senatore – la volontà di bloccare i servizi a tempo indeterminato, finché non ci sarà chiarezza da parte dell’azienda. A noi non interessano le voci, vogliamo sicurezza perché siamo stanchi di stare con questo stato d’ansia sia per la questione degli stipendi che per quella della procedura di mobilità». 
Di «lavoratori disperati» parla Sergio Galdi, il segretario provinciale della Fit Cisl, che ricorda come «l’azienda ha più volte minacciato di non erogare lo stipendio per le difficoltà economiche, ma poi alla fine ha sempre pagato e speriamo che anche in questo caso sia così. La procedura di mobilità pronta a partire desta preoccupazione e noi ci siamo già attivati per chiedere un incontro alla Provincia di Salerno alla luce della disputa in corso con i vertici Sita, ma non abbiamo ottenuto risposta». 
Ma qualcosa potrebbe sbloccarsi, almeno per quanto concerne la questione dello stipendio. Dalla Provincia di Napoli dovrebbero essere stati sbloccati, con impressionante ritardo, i mandati di pagamento per i corrispettivi di novembre e dicembre, la qual cosa darebbe ampio respiro ai lavoratori che potrebbero ricevere regolarmente gli emolumenti. «Mi auguro – afferma il segretario provinciale della Filt Cgil, Amedeo D’Alessio – che con queste risorse la Sita possa revocare l’ordine di servizio, mettendo in pagamento le spettanze di febbraio ai dipendenti».
Ma resterebbe comunque il problema dell’inconciliabilità delle posizioni tra Sita sud e gli enti appaltanti del servizio che di sfornare le lettere d’obbligo di servizio non ne vogliono proprio sapere anche a causa delle difficoltà economiche in cui versano gli enti locali. «La Campania – afferma ancora D’Alessio – non può permettersi un impoverimento simile del settore con l’uscita dalla regione di Sita».
Il direttore di Sita sud Spinosa non ha però preso bene l’iniziativa dei suoi dipendenti, etichettandola come «spropositata in relazione allo slittamento del pagamento dello stipendio di una sola settimana» e segnalando anche la situazione alla Prefettura, paventando anche una “interruzione di pubblico servizio”. «Questo adottato – afferma Spinosa – non è un atteggiamento civile, soprattutto nei confronti degli utenti che hanno un abbonamento e che utilizzano il nostro servizio per spostarsi. Tutte le cose devono essere fatte con responsabilità». 
Per quanto riguarda il rapporto con gli Enti, in particolare con la Provincia di Salerno che ha chiesto un piano dei servizi all’azienda entro giovedì, Spinosa ha affermato che «non sarà fatta alcuna rimodulazione da parte nostra. Se a loro questa cosa sta bene così, noi andiamo avanti per la nostra strada». Ovvero l’addio a Salerno e alla Campania.

 

27 febbraio 2013