Sistema Salerno, il 9 maggio si entra nel vivo del processo con i primi teste - Le Cronache
Cronaca

Sistema Salerno, il 9 maggio si entra nel vivo del processo con i primi teste

Sistema Salerno, il 9 maggio si entra nel vivo del processo con i primi teste

di Erika Noschese

Ancora un rinvio per il processo a carico di Nino Savastano e Vittorio Zoccola, entrambi imputati nel processo presto ribattezzato “Sistema Salerno” per far luce sui presunti appalti truccati. Ieri mattina, doveva essere sciolta la riserva sulle intercettazioni ma, ad oggi, nulla è cambiato. Gli avvocati Gaetano Manzi e Giuseppe Della Monica per Zoccola e Giovanni Annunziata per il consigliere regionale oggi sospeso hanno posto nuovamente un problema relativo all’utilizzabilità delle intercettazioni perché cadono in periodo intermedio e c’è veramente tanto da dire e da valutare sotto l’aspetto tecnico in quanto è stata notificata ed introdotta a ridosso dell’inizio delle indagini a carico di Giovanni Savastano. “Ovviamente le questioni sono molto complesse sono state poste dai difensori, abbiamo depositato memoria nelle quali abbiamo cercato di sintetizzare argomenti decisamente complesse ma il tribunale dovrà decidere e sceglierà la riserva nella prossima udienza in programma il 9 maggio quando inizieremo a sentire i teste del pubblico ministero, poi è stata fissata l’udienza per il 30 giugno e si tratta di un’udienza straordinaria che durerà tutta la giornata perché si entrerà nel vivo del processo e saranno sentiti i vari teste scelti dal pubblico ministero e si procederà a tambur battente con il processo”, ha dichiarato l’avvocato Annunziata che, sulla linea difensiva, si tiene sul vago. “La linea della difesa si fonda su alcuni elementi che sono esclusivamente tecnici. È ovvio che noi riteniamo che Savastano non risponda dei reati così come contestati, la difesa si svilupperà durante la fase dibattimentale. È un problema di qualificare correttamente la condotta di Savastano e sarà oggetto della nostra linea difensiva”, ha infatti chiarito. Proprio in merito all’inutilizzabilità delle intercettazioni, quella di ieri, è stata un’udienza di altissimo profilo giuridico perché sono state poste questioni relative proprio all’utilizzo delle intercettazioni, di grande complessità che hanno tenuto il collegio molto attento. Il gip Valente ha dunque disposto il rinvio al 9 maggio. Presenti, in aula, entrambi gli imputati, accompagnati dai legali di fiducia che, al momento, non hanno chiesto la revoca delle misure cautelari. L’udienza del 9 maggio sarà fondamentale per sciogliere la riserva sulla possibilità o meno di avvalersi di quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche; in quell’occasione, la Procura citerà i due consulenti tecnici che tratteranno la questione sulla fattibilità delle proroghe degli appalti quando, di conseguenza, inizierà l’istruttoria vera e propria. Vale la pena ricordare che le cooperative sociali non hanno mai apprezzato la proroga dei servizi e, in più occasioni, hanno chiesto all’amministrazione comunale nuovi bandi per l’affidamento dei servizi mentre, per anni, il Comune ha rinviato di anno in anno. Al di là del rinvio, quella di ieri è un’udienza destinata ad aprire una nuova pagina nei processi che basano le loro accuse anche e soprattutto sulle intercettazioni telefoniche.