Si iscrive al sindacato, licenziata La denuncia della Flai Cgil - Le Cronache
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Si iscrive al sindacato, licenziata La denuncia della Flai Cgil

Si iscrive al sindacato, licenziata La denuncia della Flai Cgil

di Erika Noschese

Licenziata perchè iscritta ad un sindacato. A denunciarlo la Flai Cgil di Salerno, attraverso la segretaria generale Giovanna Basile secondo cui due dipendenti della Ortoromi, azienda salernitana leader nel settore della quarta gamma, sarebbero state “punite” dopo aver scelto di entrare nel mondo del sindacato. Ad avere la peggio una delle due che è stata licenziata dopo l’iscrizione alla Flai Cgil mentre la collega avrebbe subito una sospensione di tre giorni senza retribuzione. Tutto ha inizio il 7 novembre quando la donna, in seguito ad una lettera di contestazione per aver “lasciato il posto di lavoro” dopo 8 ore decide di iscriversi al sindacato. «Dopo 8 ore avevo detto a tutti che sarei andata via, il mio turno era scaduto, avevo fatto anche gli straordinari», spiega la dipendente che subito dopo l’episodio in questione ha ricevuto altre lettere di contestazione. Dopo essersi iscritta al sindacato viene nominata delegato. Solo pochi giorni e scatta il licenziamento. «Lo scorso 29 novembre ricevo la lettera di licenziamento senza una ragione valida. Mi si avvicina una responsabile e mi dice di prendere tutte le cose mia e andar via, non ho potuto neanche salutare i miei colleghi», racconta la lavoratrice che nel corso dei suoi anni di lavoro ha sempre svolto con professionalità le sue mansioni. La Ortoromi, società cooperativa agricola con sede a Bellizzi, avrebbe giustificato il licenziamento in quanto la lavoratrice non avrebbe rispettato l’obbligo di fumo all’interno di un’apposita area – di appena due metri per tre – allestita all’esterno dello stabilimento. La Flai Cgil parla invece di un pretesto «per allontanare dall’azienda una dipendente che aveva scelto di aderire al sindacato diventando rappresentante aziendale». Stando a quanto racconta la dipendente il responsabile avrebbero riferito ai suoi colleghi di non parlare con le due donne colpevoli di essere iscritti al sindacato per non incappare in qualche punizione: « notavo comportamenti strani da parte dei miei colleghi di lavoro qualcuno a stento mi rivolgeva la parola ma in presenza dei responsabili tutti mi trattavano con estrema freddezza. Ho provato a chiedere spiegazioni ma mi dicevano che erano ordini dei responsabili». Prima del licenziamento e della sospensione, le due dipendenti avevano infatti ricevuto due contestazioni da parte dell’azienda, notificate peraltro nello stesso giorno.«Comportamento antisindacale», denuncia la segreteria provinciale della Flai Cgil, che adesso sta assistendo la lavoratrice licenziata e la collega sospesa,avviando una battaglia legale «per chiedere l’annullamento del provvedimento di licenziamento ed il reintegro – afferma la segretaria generale Flai Cgil Salerno, Giovanna Basile – in una delle principali realtà del settore della quarta gamma che si è resa protagonista di un’azione così spropositata nei confronti di due lavoratrici solo perché hanno aderito al sindacato». La donna licenziata non sembra aver dubbi: l’azienda avrebbe scelto di punirla solo perché iscritta al sindacato: «Prima del licenziamento avevo subito soltanto un richiamo – racconta la lavoratrice – Il regolamento aziendale prevede invece che ci siano tre richiami, poi l’ammonimento ed infine il licenziamento. Per un comportamento analogo – aggiunge – finora un collega aveva subito soltanto una sospensione di un giorno». Ma i campanelli d’allarme erano già scattati da qualche tempo. «Subito dopo la mia iscrizione al sindacato – prosegue la dipendente – avevo subito degli spostamenti di reparto ed un cambio mansioni, senza che mi venisse dato nessun tipo di formazione specifica. Inoltre, i colleghi avevano cominciato a non rivolgermi il saluto. Insomma – conclude amareggiata la dipendente – un vero e proprio atteggiamento di straining dovuto alla mia appartenenza al sindacato». Nessuna replica dall’azienda salernitana: «Ci sono sedi opportune che stabiliranno se si tratta o meno di un comportamento antisindacale, sono scelte aziendali che terremo per noi», ha infatti dichiarato l’avvocato Rosita Fannullo, intenzionata a non commentare quanto accaduto nei giorni scorsi.