Servizi sociali a rischio: chiesta apertura tavolo con la Regione - Le Cronache
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Servizi sociali a rischio: chiesta apertura tavolo con la Regione

Servizi sociali a rischio: chiesta apertura tavolo con la Regione

di Erika Noschese

Rafforzare i servizi sociali nell’ambito sociale So1:1 e garantire la continuità occupazionale. Chiedono l’intervento della Regione Campania la Fp Cgil e la Fp Cisl che questa mattina, alle 13, presso la sede della Cgil di Nocera Inferiore, in via Garibaldi, terranno un incontro per illustrare la problematica e le azioni di rivendicazione e rappresenteranno, in tale conferenza, le ragioni ed il disagio manifestato dagli operatori e dai fruitori di detti servizi. Durante l’incontro verrà presentata la lettera che i segretari provinciali invieranno all’Assessore Regionale Lucia Fortini e ai Comuni dell’Ambito. “Abbiamo ripetutamente invitato i Comuni dell’Ambito, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, a stabilizzare le professionalità precarie già formate e attive nell’ambito Sociale SO1_1 con il ricorso all’ampia normativa nazionale e regionale che consente tali stabilizzazioni – hanno dichiarato le organizzazioni sindacali – Abbiamo illustrato la necessità di tale azione anche all’Assessore regionale competente On. le Lucia Fortini, la quale, in maniera immediata, ha sollecitato i Comuni dell’ambito a procedere nel senso richiesto dai lavoratori interessati”. Di fatti, ad oggi, l’ambito ha emanato un avviso di procedura pubblica volto all’acquisizione, ancora a tempo determinato, di nuove figure professionali per la realizzazione degli stessi servizi del Piano di Zona. “La decisione ci appare incomprensibile poiché, per il bene dei servizi offerti e dei cittadini che ne fruiscono è necessario un rafforzamento dei Servizi Sociali dei Comuni interessati ma anche  la  garanzia della continuità occupazionale a chi vi ha operato – hanno aggiunto i sindacati – Siamo preoccupati perché si stanno affermando comportamenti e fatti, ai quali fermamente ci opponiamo in quanto  vanno in direzione opposta a quella che riteniamo essere corretta e coerente, ovvero garantire continuità alla “presa in carico” e garantire la continuità occupazionale al personale dedicato. Purtroppo assistiamo, con preoccupazione, al fatto che in questi  Comuni si pensa a risolvere i problemi con nuovi bandi che  azzerano le precedenti esperienze e buttano a mare anni di qualificati bagagli professionali”. Una decisione inaccettabile per la Fp Cgil e la Fp Cisl: “E’ incomprensibile che sociologi, educatori, psicologi ed esperti che si occupano e si sono occupati in questi anni di contrasto alla povertà, assunti a tempo determinato, possano essere messi alla porta al termine del loro contratto – hanno aggiunto – Se il servizio andrà avanti, deve continuare anche la loro attività. Non farlo significherebbe non solo danneggiare  le legittime aspettative occupazionali e di vita di questi lavoratori, ma la stessa qualità dei servizi”. Da qui l’appello all’assessore regionale Lucia Fortini per aprire un “Tavolo” alla presenza dei Comuni dell’Ambito, affinché si blocchi questa situazione,  e si assicuri la prosecuzione dei servizi assicurando la continuità lavorativa degli operatori.