Senologia, l’irremovibile Squillante - Le Cronache
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Senologia, l’irremovibile Squillante

Senologia, l’irremovibile Squillante

Squillante resta fermo sulle sue posizioni: il centro senologico di via Renato De Martino chiude. La struttura si sposterà a Pastena. Non è servita a molto la protesta presso la sede centrale dell’Asl in via Nizza per impedire lo spostamento di senologia al poliambulatorio della zona orientale. Molte sono le pazienti che si sono presentate dinanzi all’Asl, insieme ai rappresentanti del comitato di quartiere san Francesco, e che hanno atteso dalle quattro del pomeriggio fino alla chiusura della struttura prima di essere ricevute. Antonio Squillante ha affermato di essere impegnato in altro ponendo l’incontro nelle mani del dottore Antonio Lucchetti. Ma con insistenza e incitando l’occupazione, i comitati e le associazioni sono rimaste riuscendo ad ottenere un incontro alle 20. Difatti all’incontro avvenuto ad orario di chiusura dell’Asl, Antonio Squillante ha dichiarato che non avendo le risorse umane ed economiche sufficiente non è possibile sdoppiare la sede: «E’ presente solo un mammografo digitale sul suolo e si trova in questo momento a Pastena, per cui aprendo due poli non garantiremmo la stessa qualità in entrambe le strutture. Per quanto riguarda il personale, non c’è pericolo sulla qualità, garantisco sui dipendenti e sulle loro competenze. Il rinnovo è dipeso da questo e dai livelli di sicurezza non idonei nella sede in via Renato De Martino». In loro sostegno sono accorsi i sindacati quali Uil, Cisl e i comitati di quartiere. Laura Vitale, esponente del comitato di quartiere san Francesco è intervenuta in merito non solo a difesa della struttura in via De Martino, ma a favore di un duplice polo poiché quello storico in via di chiusura non ha mai funto da spreco essendo completamente gratuito: «Sono cinquemila le richieste che abbiamo al centro di senologia, non costa alcuna spesa, vogliamo sapere il motivo per cui hanno deciso di spostare il centro piuttosto che aprire un altro polo e smistare l’utenza». «Pare che quando una cosa funziona qui, a Salerno, si debba distruggere: noi pazienti necessitiamo di essere visitati e seguiti nella situazione delicata della malattia» sono le parole della paziente Anna Pappalardo che protesta insieme alle altre in sostegno dell’apertura di un secondo punto per le donne. Il segretario della Cisl, Matteo Buono, si affianca alla problematica delle donne ricordando che anche gli uomini hanno mogli e figlie e devono lottare per questa causa: «Se l’attuale centro non ha alcuna spesa perché non usare i finanziamenti per l’apertura di un nuovo centro? Una doppia produttività che serve assolutamente per garantire la protezione alle donne: non è una battaglia di quartiere, qui si parla di privacy e il poliambulatorio di Pastena non è mirato alla problematica e alle donne serve essere accolte e dare supporto psicologico». Francesca D’Elia