Scuola Pirro: le mamme in rivolta - Le Cronache
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Scuola Pirro: le mamme in rivolta

Scuola Pirro: le mamme in rivolta

di Brigida Vicinanza

Le mamme della scuola media Pirro sul piede di guerra. Al centro della polemica le divise per il nuovo anno scolastico. Dopo i problemi strutturali e la questione sicurezza all’interno dell’istituto salernitano, ora nascono nuove denunce. “Il consiglio di istituto ha deliberato un nuovo logo della scuola per questo anno scolastico. Ci arriva comunicazione che i genitori dovevano (si sottintende obbligatoriamente) comprare questa nuova divisa” – denunciano alcuni genitori degli alunni – “ovviamente è stata scelta una ditta unica che è di Cava e noi dovevamo comprare la divisa. Alcuni però non hanno potuto farlo, in quanto non aveva senso comprarne una nuova”. Ma la polemica nasce dal passaggio successivo. Sempre secondo le denunce dei genitori di alcuni alunni, da giorni un docente dell’istituto gira tra le classi e stila una lista di chi è in possesso o meno della nuova divisa e per chi non ce l’ha “promette” sanzioni disciplinari. “Tutto questo ci sembra violenza psicologica da parte degli insegnanti, non tutti hanno acquistato la divisa nuova. Ora i ragazzi che non sono in possesso della polo con il nuovo logo temono di entrare in classe, per paura di essere segnati sulla “lista nera”, noi vogliamo che i nostri figli vadano a scuola con serenità”. Poi le mamme continuano: “Abbiamo notato che sulla nuova polo c’è anche il nome della ditta che le ha create. Se la ditta vuole essere sponsorizzata allora il materiale dovrebbe essere dato gratuitamente, e invece noi siamo stati letteralmente obbligati ad acquistarla, questa cosa ci fa venire dei dubbi”. Ma i genitori tengono a precisare soprattutto che il terrorismo psicologico grava pesantemente sulla frequenza scolastica dei bambini: “Non è un bel comportamento da parte degli insegnanti. Pensiamo che se dovesse continuare così la questione, e i nostri figli verranno ulteriormente schedati per una questione così banale, provvederemo a procedere per vie legali”