Scafati. Trent'anni per una pratica, e il beneficiario è l'assessore Fele - Le Cronache
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Scafati. Trent’anni per una pratica, e il beneficiario è l’assessore Fele

Scafati. Trent’anni per una pratica, e il beneficiario è l’assessore Fele

Di Adriano Falanga

Trent’anni, tanti sono bastati all’ufficio Urbanistica per rimborsare oneri accessori versati in eccesso, per un permesso a costruire in sanatoria. E il richiedente, guarda caso, è l’ex assessore all’Urbanistica, attualmente delegato ai Lavori Pubblici nonché vicesindaco, Giancarlo Fele. “Scrutando l’albo pretorio ci siamo imbattuti in una determina dirigenziale che ha suscitato in noi alcuni dubbi che chiediamo siano chiariti” così in una nota gli attivisti di Scafati in Movimento. “Nella determina n. 16 del 19/4/2016 si fa riferimento ad una “liquidazione per rimborso oneri concessori”, tra i beneficiari c’è il vice sindaco Giancarlo Fele, assessore all’urbanistica fino ad un mese fa, ma questo poco ci interessa nel merito della questione. Quello che ci preme sottolineare è la lentezza della macchina amministrativa – chiariscono gli attivisti –  Nella determina leggiamo che nel 1985 viene rilasciato un permesso a costruire al sig. Fele Carlo e per cui erano stati pagati gli oneri concessori, dieci anni dopo, nel 1995, avendo costruito un immobile totalmente difforme da quello autorizzato, il vice sindaco, allora appena ventenne, e il padre presentarono due istanze di Concessione Edilizia in Sanatoria”. Una pratica dormiente, risvegliatasi nel dicembre 2012: “con assessore all’urbanistica Giancarlo Fele – prosegue la nota dei grillini – a lui e ai coeredi veniva rilasciata il permesso a costruire in sanatoria e venivano pagati i dovuti oneri concessori per il “condono”. Giustamente la famiglia Fele nel 1998 chiedeva la restituzione delle somme versate in eccesso tenendo conto che già nel 1984 erano state versati oneri per un importo di circa 5 milioni di vecchie lire. Solo oggi dopo quasi trent’anni arriva il rimborso, è davvero incredibile ed ingiusto”. Incredibile non tanto il risvegliarsi della pratica, giurano gli attivisti, ma l’enorme tempo intercorso per la sua definizione. “A questo punto ci chiediamo quante famiglie attendono ancora i rimborsi o quanto tempo impiegano gli uffici per rilasciare i permessi a costruire in sanatoria o quali siano i tempi di rilascio per le concessioni edilizie. Il nostro non è un attacco ai dipendenti ma alla macchina amministrativa che è carente di personale e che urge un piano di assunzioni al comune di scafati che sarà possibile solo dopo una gestione oculata delle risorse pubbliche e il risanamento delle casse comunali – poi l’immancabile polemica -cosa che l’amministrazione Aliberti non riesce a fare o che non vuole fare per ovvi motivi politici preferendo “distribuire” i soldi in altri campi”.