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Scafati. Primo intervento, il ds Tortora: “in attesa del potenziamento”

Di Adriano Falanga
Nei cinque anni in cui è stato in vigore il decreto 49 (2010-2015) l’unica novità prodotta per l’ospedale Scarlato è stata l’attivazione del Punto di Primo Intervento (ppi), una struttura più complessa della Guardia Medica ma meno operativa del Pronto Soccorso. In parole povere, il ppi può accogliere e gestire codici verdi e gialli, mentre dovrebbe essere in grado di stabilizzare i codici rossi e disporre il loro trasferimento al più vicino pronto soccorso. Eppure, nonostante l’avvio della struttura avvenuta nel settembre 2014, ad oggi il primo intervento necessita ancora di essere potenziato. E’ ciò che ha già chiesto il primo cittadino Pasquale Aliberti, ed è ciò che chiede soprattutto il direttore sanitario dello Scarlato, il dottor Aristide Tortora. “In sintesi proponiamo che il PPI preveda in aggiunta alle attività che già svolge anche: il triage infermieristico; il trattamento anche dei casi più complessi e un’osservazione breve – spiega il dirigente – tra l’altro tutti aspetti previsti per i PPI in Campania. Prevediamo ovviamente un incremento dei servizi a supporto soprattutto Radiologia e Laboratorio Analisi”. L’ospedale Scarlato oggi non è una struttura del tutto autonoma, perché alcuni reparti sono dipendenti dall’Umberto I° di Nocera Inferiore. “Stiamo lavorando ad un riassetto per quanto riguarda il Polo Pneumologico oltreché Medicina e Lungodegenza teso ad una totale indipendenza del PO di Scafati e una maggiore integrazione dei reparti esistenti” la conclusione del dottor Tortora.