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Scafati. Mensa scolastica a 82€: mamme in rivolta, la prefetto non arretra

Di Adriano Falanga
Un altro buco nell’acqua, la tariffa per la mensa scolastica per l’anno scolastico corrente resta invariata: 82 euro ad alunno, nessun benefit o riduzione. E’ stata certamente cortese e disponibile alle spiegazioni la prefetto Gerardina Basilicata, che ieri mattina ha ricevuto una delegazione di mamme in protesta sotto Palazzo Mayer, ma la situazione resta quella che è: indietro non si può tornare. E’ una questione di conti, deficit, bilancio insomma, soldi per poter reintrodurre sgravi non ce ne sono. La Basilicata ha spiegato alle mamme che la mensa scolastica non è un servizio obbligatorio, quindi il Comune può non partecipare alla spesa. Chi non vuole o non può far mangiare il figlio a scuola, può farlo uscire in anticipo. <<Però poi non è ammesso il rientro dopo pranzo, e questo significa per il bambino perdersi le altre ore di lezione>> spiega una mamma, arrabbiata perché ha una coppia di gemelli all’asilo, lei casalinga e marito precario. <<Sono 160 euro per 20 pasti, è una spesa che purtroppo non posso affrontare>>. Le mamme hanno proposto la revisione del contratto con l’azienda fornitrice del servizio, ma non è possibile, almeno fino alla scadenza prevista a maggio 2018. Quest’anno è destinato ad andare così. <<No, io non cedo, nessun passo indietro. Non iscriverò mio figlio alla mensa>> urla qualcuno, tra le circa 50 presenti sotto la casa comunale. Dopo l’incontro con il prefetto, tra le mamme spunta una possibile soluzione: <<Chiederemo all’ufficio scuola almeno la possibilità di cedole da 10 pasti e non 20, in modo tale da “rateizzare” la spesa in due tranche>>, insomma, le mamme vanno avanti.