Scafati. Liceo Caccioppoli e Polo: "I due pesi di Aliberti". Succursale con vista pomodori - Le Cronache
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Scafati. Liceo Caccioppoli e Polo: “I due pesi di Aliberti”. Succursale con vista pomodori

Scafati. Liceo Caccioppoli e Polo: “I due pesi di Aliberti”. Succursale con vista pomodori

Di Adriano Falanga

Anno nuovo, problemi vecchi. Il liceo Caccioppoli ritorna a vivere i disagi derivati dalla mancanza di aule, con gli studenti costretti ad arrangiarsi in locali improvvisati ad aule, oppure a “trasferirsi” presso la succursale di via Sant’Antonio Abate, molto distante dalla fermata della circumvesuviana, per chi proviene dai paesi vicini. torna in gioco lo scontro tra Comune di Scafati e la Provincia di Salerno, ente competente in materia. Ad aprile scorso l’ente guidato dal sindaco di Sarno Giuseppe Canfora avanzò richiesta al Comune di Scafati di autorizzazione per la costruzione di nuove aule. Richiesta negata. “Il particolare contesto esclude la possibilità di ampliamenti della platea scolastica nell’attuale sede del liceo se non attraverso l’aumento dell’attuale superficie di oltre 15 mila metri quadrati” spiegò l’ufficio Urbanistico, non sarebbero rispettati gli standard dimensionali stabiliti dalla normativa di edilizia scolastica (D.M 18-12-1975). Su questa motivazione non è però d’accordo il consigliere comunale del Pd Michele Grimaldi, autore di un’interrogazione comunale. “Nel mentre attendiamo ancora di capire perché non si sia informata la cittadinanza che da cinque anni si era a conoscenza che cinque scuole di Scafati presentavano un elevato grado di vulnerabilità sismica, vorremmo capire perché l’amministrazione comunale ha bocciato la proposta della Provincia di ampliamento del Liceo Scientifico, adducendo come motivazione norme previste in un decreto ministeriale (il D.M. 18/12/1975), i cui indici non sono più obbligatori ma facoltativi”. Secondo Grimaldi palazzo Mayer ha usato due metri di valutazione diversi, per la realizzazione del Polo Scolastico in via Oberdan e per l’ampliamento del Liceo Caccioppoli. Chiaramente, alla base c’è una motivazione politica. “Anzi, peggio: l’amministrazione nel caso del Polo Scolastico, come affermato in una risposta ad una nostra precedente interrogazione, riteneva di averle rispettate, ma volontariamente o meno, come dimostriamo in questa nostra nuova interrogazione, ha presunto ma non verificato gli indici previsti dal decreto ministeriale – spiega ancora l’esponente di minoranza – Perché questa differenza di valutazioni tra Liceo e Polo? Perché non si è verificato con attenzione quanto contenuto nel progetto del Polo Scolastico? Nel frattempo, le uniche due certezze sono gli enormi disagi che studenti, famiglie, docenti ed operatori del Liceo Scientifico sono costretti a subire. E che al posto del Polo Scolastico, dopo tante promesse e annunci, vi è solo un enorme buco”. La Provincia di Salerno mesi fa aveva raggiunto un accordo di massima con un noto imprenditore scafatese, intenzionato a costruire nuovi locali scolastici presso la sua proprietà, attualmente ad uso industriale, nei pressi del centro Plaza a San Pietro. Il sindaco però non ha mai voluto avallare questa decisione. Secondo Aliberti infatti “le scuole le fa lo Stato non il privato”, secondo i critici invece il diniego è solo frutto della diversità delle posizioni politiche tra i proprietari della struttura industriale e l’amministrazione comunale alibertiana. L’opificio, attualmente in ristrutturazione, è di proprietà della famiglia Scarlato, notoriamente di area centrosinistra. Corrado Scarlato è infatti vicino al Pd, tanto da farlo candidare anche alle primarie per la scelta del candidato sindaco del 2013, dove risultò vincente. L’industria è la ex Papiro Sud, comunemente conosciuta come “la cartiera”. Negli anni scorsi un decreto sindacale ne decretò la sospensione delle attività perché ritenute nocive per la salute pubblica e non in regola con le autorizzazioni.

UNA SCUOLA TRA I POMODORI

2-piazzale-succursaleCon l’avvento del mese di ottobre, puntualmente il liceo Caccioppoli ha aperto anche i battenti della succursale di via Sant’Antonio Abate. Questa struttura è polivalente, perché d’estate è invece a disposizione della proprietà, una industria conserviera, che affitta i locali all’ente Provincia di Salerno per una cifra che si aggira sugli 80 mila euro annui. Non sono bastate le proteste dei genitori e degli studenti stessi, la Provincia non è riuscita a trovare nuovi locali, ritenuti più idonei, da adibire a succursale. Appena un mese fa una nuova raccolta di firme indirizzata anche al primo cittadino di Scafati Pasquale Aliberti, oltre al presidente della Provincia Giuseppe Canfora, per richiedere la certificazione di agibilità e di idoneità ad edificio scolastico dello stabile, non solo, agli enti venivano chieste anche le analisi dell’aria che si respira, considerata la stretta vicinanza della struttura con l’industria. O meglio, la struttura è un solo corpo di fabbrica con l’opificio, come testimoniano le foto. Le finestre affacciano direttamente sul magazzino dell’industria, e gli studenti percepiscono costantemente non solo gli odori ma anche i rumori provenienti dall’attività. I disagi si vivono anche presso la sede centrale di via Niglio, dove nuove aule sono state ricavate, piuttosto alla buona, dalla biblioteca e dall’aula magna, facendo venire meno alla scuola queste due importanti strutture. E poi c’è l’intramontabile problema del mancato completamento della palestra, con gli studenti costretti a far ginnastica nel parcheggio.