Scafati. La città ostaggio del traffico - Le Cronache
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Scafati. La città ostaggio del traffico

Scafati. La città ostaggio del traffico

Scafati tra traffico e difficoltà logistiche .
La città è ostaggio da anni di un problema la cui risoluzione è sempre stata rinviata e sottovalutato: il traffico. Traffico connesso all’assenza di un piano viario che spesso si accomuna con la sola individuazione del problema mobilità in centro, che crea si un disagio di enorme importanza, anche di sera e di notte, ma che va inquadrato in un contesto molto più ampio. Un piano viario adeguato tocca tutte le realtà della città, dal centro alla periferia, dai conducenti dei veicoli agli imprenditori. Scafati ha avuto uno sviluppo urbano caotico e senza alcun criterio che andasse nella direzione di coniugare edilizia e viabilità.  Il centro anche in queste sere ha avuto enormi problemi di traffico protrattisi fino a tarda sera, domenica sera erano quasi le 23.30 e i malcapitati autisti per percorrere il tratto di strada che va  dall’uscita dall’autostrada A3 alla piazza  hanno impiegato quasi trenta minuti. Molti additano l’aumento del traffico in centro alla costruzione della nuova rotonda nei pressi del cavalcavia D’Amaro. Gli effetti negativi sul traffico della  nuova rotonda sono ormai innegabili: l’ annessa fontana, i cui effetti scenografici “distraggono ” i conducenti, almeno per ora, ha come complice gli  automobilisti che spesso non si interfacciano con le regole del codice della strada.  Ma questo è solo un aspetto del grande disagio che vive la città, sicuramente l’aver creato un’intersezione in un punto nevralgico, non ha giovato allo scorrimento delle autovetture. Il problema comunque è ben più ampio e di non facile risoluzione anche se tempo fa l’amministrazione comunale annunciò di aver incaricato un esperto, l’ingegnere De Luca,  affinché studiasse le opportune risoluzioni: purtroppo non se ne è saputo più nulla.

Gennaro Avagnano

 

Auto e camion costrette ad attraversare i centro della città

Scafati. Negli anni lo sviluppo della città oltre a trascurare l’esigenza di una mobilità urbana al passo con i tempi e con la crescita della città dal punto di vista dell’edilizia abitativa e anche di quella industriale. Non si è mai affrontato il problema dell’incentivazione alla dislocazione dei siti industriali, manifatturieri o anche delle piccole e medie imprese. E così molte imprese sono spuntate o resistono in vari angoli della città, con camion che percorrono continuamente le strade cittadine in cerca dei più disparati indirizzi e vie, aumentando gli ingorghi. Venti anni fa si intraprese la strada del famoso e irrealizzato Piano di insediamento produttivo  (pip) individuato in via Sant’Antonio Abate,  doveva diventare un polo industriale che accogliesse quante più fabbriche locali possibili,  ma, come tutti sanno, è rimasto solo un’utopia, un progetto irrealizzato che forse porterà più problemi alla cittadinanza dei benefici previsti all’epoca.  Le cause di questo fallimento sono individuabili sia nella cattiva gestione del progetto che nelle varie fasi esecutive. Il paradosso è che proprio in questa zona a breve sorgerà uno degli sbocchi autostradali, anche attraverso il collegamento con la statale 268, che fortunatamente aiuterà ad alleggerire la consistente affluenza  veicolare proveniente dall’autostrada che ora si concentra tutta al casello autostradale di Scafati-Pompei per poi immettersi  sul corso principale. A breve ci ritroveremo uno sbocco autostradale e logistico efficiente in una zona che nel frattempo ha avuto uno sviluppo urbano irrilevante. Nel contempo nella zona opposta di Scafati, in via Catalano nell’area ex-Copmes, sono in ultimazione i capannoni che ospiteranno molte industrie senza però avere alcun collegamento diretto, agevolato o preferenziale con l’autostrada o la 268 , quest’ultima arteria già collegata con l’autostrada A 30 Caserta-Salerno e a breve sarà collegata anche con la A3 Napoli-Salerno. Praticamente a Scafati ci si ritroverà con un polo industriale, quello della ex Compes, con una logistica decisamente  penalizzata, mentre si avrà un piano di insediamento produttivo servito dai principali collegamenti ma ancora in assenza di aziende da servire. Solo un vero impegno amministrativo potrà dare le giuste risposte ai tanti cittadini e imprenditori che quotidianamente vivono i disagi del traffico. Fino ad allora ci si ritroverà solo con interventi fini a se stessi e non rivolti al bene dell’intera comunità.

(g.a.)