Scafati. Il Tribunale respinge il ricorso della Di Saia: no ai 100 mila euro - Le Cronache
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Scafati. Il Tribunale respinge il ricorso della Di Saia: no ai 100 mila euro

Scafati. Il Tribunale respinge il ricorso della Di Saia: no ai 100 mila euro

Di Adriano Falanga

Il Tribunale del Lavoro di Nocera Inferiore respinge il ricorso presentato dall’ex segretaria comunale Immacolata Di Saia, contro il comune di Scafati. La professionista, difeso dall’avvocato Orazio Abbamonte, aveva citato in giudizio l’Ente presso il quale ha lavorato fino ad aprile scorso, riguardo il mancato pagamento dell’indennità legata alle funzioni di direttore generale, dalla data di revoca (novembre 2012) e fino al successivo mese di giugno 2013, data di scadenza naturale del mandato sindacale. Un doppio ruolo lautamente retribuito, revocato dalla giunta comunale nel momento in cui le nuove disposizioni di legge vietavano ai comuni sotto i centomila abitanti di avere in organico anche il direttore generale. Nel dettaglio, la Di Saia aveva chiesto 40 mila euro come mancato guadagno e 60.500 a titolo di spese di viaggio. Quest’ultima somma, secondo il legale difensore di Palazzo Mayer, avvocato Alfonso Nastri, non era dovuta in quanto l’ex segretaria “non ha mai richiesto al resistente ente il pagamento delle spese di viaggio, né ha dimostrato di aver effettuato e/o sostenuto spese per i suoi spostamenti dalla residenza al Comune”. Più volte dissidenti di maggioranza con a capo Pasquale Coppola, avevano chiesto, inutilmente, alla Di Saia di desistere. <<Questa sentenza, il cui plauso va all’avvocato Alfonso Nastri, è la dimostrazione del modo in cui abbiamo operato in questi anni: l’interesse del Comune ha sempre prevalso sulle questioni di carattere personale o su quelle dei nostri amici – commenta Pasquale Aliberti – Troppo spesso è accaduto, invece, in passato che le difese del Comune siano state blande, per non essere più cattivi, troppo spesso è capitato che il Comune ha perso grandi e gravi contenziosi sull’acqua o sugli oneri di urbanizzazione nell’interesse di potenti famiglie Scafatesi>>. Quanto alla Di Saia, a cui è dedicato un apposito paragrafo nel decreto di scioglimento e con l’ex sindaco indagata nell’inchiesta condotta dalla DDA di Salerno: <<va il mio plauso per la professionalità, per le capacità e per la signorilità che ha sempre avuto anche quando le vicende economiche la riguardavano in prima persona persona. In questa sentenza credo abbia vinto la sua moralità e quella di chi in questi anni ha governato la città. Centomila euro restano nelle casse del mio Comune: sono felice>> conclude l’ex primo cittadino.

IN NOVE ANNI BEN OLTRE 1 MLN DI EURO

2-comuneFacendo due conti in tasca all’ex segretaria comunale, gli scafatesi hanno sborsato per la sua collaborazione ben oltre il milione di euro lordi. In carica dal 16/07/2008 fino al 26/04/2017, sul sito dell’Ente sono pubblicate le retribuzioni a partire dal 2010. In quest’anno la Di Saia ha percepito, al lordo, 79.386 euro più 78 mila come direttore generale. Nel 2011 quasi 117 mila euro come segretaria e 84.500 come dg. Nel 2012 quasi 107 mila euro più 74 mila circa come dg. Nel 2013 percepirà “solo” 88 mila euro. l’Ente risparmierà infatti lo stipendio di direttore generale, che per legge non è più previsto per i comuni al di sotto dei 100 mila abitanti. Nel 2014, pur ricoprendo un solo ruolo, la Di Saia porta a casa comunque oltre 123 mila euro, frutto di 77.500 di retribuzione più 45.700 di indennità varie. Meglio va nel 2015, dove la retribuzione totale sale a circa 139 mila euro, frutto di quasi 100 mila di retribuzione più 39 mila di indennità varie. Nel 2016 sono 77.487 quale retribuzione più 18 mila a titolo di “indennità per convenzione”.