Scafati. Il dossier del Mef scatena la bufera. Manca ancora un cd. Aliberti scrive alla città - Le Cronache
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Scafati. Il dossier del Mef scatena la bufera. Manca ancora un cd. Aliberti scrive alla città

Scafati. Il dossier del Mef scatena la bufera. Manca ancora un cd. Aliberti scrive alla città

Di Adriano Falanga

E’ bufera politica dopo la diffusione del dossier del Ministero Delle Finanze. Gli ispettori hanno usato una scure pesante sui conti di Palazzo Mayer, definendo “non attendibili” i bilanci dal 2010 al 2014, numeri e dati scritti in maniera tale da far emergere una situazione diversa da quella che sarebbe stata riscontrata. Non solo, confermate anche le accuse delle opposizioni sulle illegittimità delle nomine dei dirigenti a tempo determinato, evidenziate incongruenze nei rapporti con le partecipate e sottolineata le necessità di restituire somme indebitamente corrisposte alla segretaria comunale Immacolata di Saia e alla Polizia Municipale. Un’ispezione durata due mesi, e la cui relazione, notificata nel marzo scorso, è stata tenuta “secretata” dall’ufficio finanziario e nascosta al consiglio comunale, fino a che non è nata la polemica, molto aspra, tra consiglieri di opposizione e il dirigente Giacomo Cacchione. Se ne parlerà stasera i consiglio comunale, dopo che il dossier, o meglio, parte di esso, è stato consegnato ai consiglieri comunali soltanto l’altro ieri. Due giorni per approfondire quattro capitoli in oltre 130 pagine. Un dossier tenuto nascosto anche alla stessa maggioranza e alla riunione di mercoledì sera neanche se ne è parlato. Nessuna discussione, assente per l’occasione sia il sindaco che il vice Giancarlo Fele e il dirigente Cacchione, oramai finito nella bufera totale. Tutto rimandato a questa sera, anche se Pasquale Aliberti prova a giustificare la sua posizione, scrivendo una lettera aperta alla città. Un periodo difficile per la tenuta dell’amministrazione comunale, da settembre sotto indagine dell’antimafia e dal mese scorso anche dalla commissione d’accesso. Una maggioranza che stenta a compattarsi, tra malumori e defezioni. Resistono nei panni del “soldato Ryan” solo pochi alibertiani, capitanati da Teresa Formisano e Brigida Marra. Sarà tempesta stasera, si parte con la discussione della relazione del Mef, poi l’approvazione (non certo facile) delle nuove tariffe della Tari 2016, passando per il “mistero” della Scafati Solidale, con le dimissioni fresche del cda e il ritiro dell’approvazione del nuovo statuto, per la terza volta. Intanto, alla relazione pare esserci allegato anche un cd con dentro “elenco rilievi e osservazioni” che non sarebbe stato trasmesso ai consiglieri comunali. Marco Cucurachi scrive ai colleghi consiglieri e anche alla segretaria comunale, che in serata risponde, sollecitando tramite missiva interna il ragioniere capo alla trasmissione di tutto il materiale necessario e propedeutico alla discussione in consiglio comunale. L’esponente del Pd tira dritto e non concede sconti: “chiedo l’immediata integrazione della documentazione, confidando che la mancata trasmissione del cd sia imputabile ad un mero errore del dirigente, diversamente, il suo comportamento risulta essere, ancora una volta, di intralcio al ruolo di controllo riservato ai consiglieri comunali”.

ALIBERTI SCRIVE ALLA CITTA’: “FIERI DI CIO’ CHE ABBIAMO FATTO”

1-maggioranzaTira dritto il sindaco Pasquale Aliberti, e incassato il colpo post relazione Mef, rilancia accusando la sua opposizione, in una lettera aperta alla città. “ Quando mi avete eletto per la prima volta Sindaco della nostra Città, orgoglioso del ruolo che mi avevate concesso, ho lavorato da subito assieme alle mie amministrazioni per cambiare il volto di questa Città. Un lavoro che mai mi sarei aspettato fosse così duro visto il dissesto economico in cui versava il Comune prima della mia elezione: abbiamo ereditato un deficit strutturale enorme. Trovai un’anticipazione di cassa di ben 9 milioni di euro, residui attivi (soldi da riscuotere e mai riscossi) per più di 20 milioni di euro a causa una gestione superficiale delle entrate da parte di chi mi aveva preceduto, imposte e ruolo TARSU che non venivano inviate ai cittadini in modo regolare in previsione della imminente campagna elettorale e addirittura i fondi vincolati della 219 utilizzati in modo illegittimo –ricorda Aliberti – Abbiamo provato a riportare i conti in ordine, pur davanti ad un momento economico difficile per tutto il Paese Italia e talvolta, a malincuore, dovendo per colpa di quella gestione scellerata del passato, vessare voi cittadini, facendo anche una scelta <<non politica>>. Ci siamo presi le nostre responsabilità nell’interesse della Città e di certo mai soldi non dovuti sono finiti nelle nostre tasche. Questo ha determinato un’anticipazione di cassa ridotta a 3 milioni di euro e residui attivi stabili. Siamo andati in anticipazione di cassa perché la Regione lo scorso anno non ha mantenuto gli accordi sui fondi, sopperendo agli stessi con le casse comunali: abbiamo prodotto opere, Politiche Sociali, Cultura e garantito il funzionamento di una macchina comunale che dovrebbe avere almeno altre cento unità, attraverso i Progetti Obiettivo che hanno permesso il potenziamento di servizi e migliorato la Città. Tutto anche con l’aiuto di quei Dirigenti che il MEF ci contesta, gli stessi sui quali la Corte dei Conti invece si era espressa in positivo a suo tempo – spiega ancora il primo cittadino – Davvero incoerente che queste vicende vengano strumentalizzate proprio da quella parte di opposizione che ha governato con noi per i primi cinque anni a alla quale la Corte dei Conti contesta le stesse cose; strano che arrivino anche da chi ha governato prima di noi e determinato il dissesto economico del Comune. Quello che abbiamo realizzato è sotto gli occhi di tutti. Gli altri hanno prodotto solo sfascio (vedi la ex Copmes, svenduta, un debito agli imprenditori di circa 2 milioni di euro; il contenzioso idrico costato circa 3 milioni di euro; e il mancato incasso degli oneri di urbanizzazione che tutti ricorderanno). A loro viene noi contestiamo l’arricchimento personale o di gruppi economico-finanziari, a noi contestano l’iperattività nella gestione e scusate se ne siamo fieri”.