Scafati. «E’ allarme democratico per la convocazione del consiglio di venerdì scorso» - Le Cronache
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Scafati. «E’ allarme democratico per la convocazione del consiglio di venerdì scorso»

Scafati.  «E’ allarme democratico per la convocazione del consiglio di venerdì scorso»

Ecco le reazioni delle forze politiche al consiglio comuanle di venerdì sera.
MARGHERITA RINALDI, segretaria del Pd di Scafati: «Un Consiglio Comunale del tutto illegittimo, in spregio ad ogni norma legislativa e regolamentare. Ormai Aliberti è cosi accecato dal suo progetto di potere da disattendere anche la nota del Prefetto che, pur non avendo il potere di impedire lo svolgimento della seduta consiliare, ha chiaramente rilevato l’illegittimità della convocazione avvenuta nel mancato rispetto della legge. Non vorremmo ancora procedere sulla strada della denuncia e dell’ azione giudiziaria, preferiremmo un confronto politico sui temi che interessano la città ma ci vediamo costretti ai ricorsi non per attaccare l’uomo, come Aliberti sostiene, ma per salvaguardare la sacralità  delle Istituzioni e delle più elementari regole democratiche nell’esercizio dell’azione amministrativa, continuamente asservita qui a Scafati alla sete di potere di una persona sola. Che fosse tutto un teatrino inscenato solo per consentire ad Aliberti di decadere nei termini ”utili” lo prova il fatto che l’ assestamento di bilancio che secondo la maggioranza andava votato improrogabilmente entro il 30 novembre – mentre il Presidente del Consiglio sarebbe stato reo di non aver convocato il Consiglio entro tale data ma il 1 dicembre, quindi troppo tardi rispetto alla data ultima – è stato addirittura rinviato al 9 dicembre. Pensavamo che con l’incompatibilità creata ad arte Aliberti avesse raggiunto il livello massimo nel raggiro di norme di diritto…. Se Aliberti voleva passare alla storia, ci sta riuscendo; peccato però che non sia per il Puc o altro, ma perché  sta scrivendo una delle peggiori pagine della storia democratica della nostra città»
MARCO CUCURACHI, consigliere comunale e capogruppo consiliare del Pd: «Emergenza democratica e terrore amministrativo caratterizzano il più grave e pericoloso momento storico-politico che sta dilaniando la nostra città ad opera di sedicenti politici interessati soltanto agli interessi personali. Regna la totale anarchia istituzionale causata e generata con dolo  da Aliberti e dalla sua segretaria comunale che dovrebbe essere l’ organo di massima garanzia e controllo della legittimità degli atti e delle procedure e invece hanno disatteso le indicazioni di un Prefetto che ha dichiarato la convocazione del consiglio comunale illegittima. Un sindaco che non riconosce nemmeno la più alta ed autorevole carica di governo del territorio non è degno di indossare la fascia tricolore e deve soltanto dimettersi, dimenticando, ed è l’aspetto più drammatico, che è indagato per reati mafiosi insieme con i suoi accoliti. Combatteremo con tutte le nostre forze per ripristinare la oramai scomparsa legalità».
MARIO SANTOCCHIO consigliere comunale del gruppo Fratelli D’Italia: «Un consiglio comunale illegittimo perche’ convocato da un soggetto privo di poteri. Venerdì è stata certificata la mancanza della maggioranza appena 11 elementi nonostanti due transfughi (Raviotta e Quartucci)».
PASQUALE VITIELLO consigliere comunale del gruppo Pdl eletto in maggioranza: «Tenendosi il Consiglio Comunale   si è sancita la morte delle istituzioni a Scafati. Non è bastata la nota della prefettura che ravvisava profili di illeggittimitá nella convocazione , non è bastato l’invito del  Prefetto Vicario a valutare l’opportunità di annullare la seduta del Consiglio. Qualcuno addirittura si chiedeva come mai nella nota della prefettura non ci fosse l’annullamento della convocazione, forse non sanno che per legge questo non è nei poteri del prefetto. Non è bastato nulla perché  l’importante era fare il consiglio, anzi quel consiglio con quella data ai fini della decadenza,  non era però  importante il rispetto dei ruoli e delle leggi . Un consiglio svoltosi con soli 11 consiglieri di, 9 di maggioranza e due forse  acquisiti (Raviotta e Quartucci). La presenza di solo 9 consiglieri a fronte dei 14 che componevano la maggioranza uscita vincitrice dalle urne del 2013 equivale a non avere più una vera maggioranza di governo eletta democraticamente dai cittadini di Scafati per un progetto , ne prendesse atto il Sindaco e con un briciolo di dignità si dimettesse ».
SCAFATI ARANCIONE : “Il Prefetto di Salerno dichiara illegittima la convocazione del consiglio comunale da parte di un esponente della maggioranza e nonostante tutto, nonostante raggiri di leggi, regolamenti delle Istituzioni, il consiglio comunale si è svolto comunque, guarda caso solo per la seconda votazione della decadenza del primo cittadino (perchè ricordiamo che si è fatto causa da solo per potersi ricandidare la terza volta) Cos’altro bisogna fare per fermare questi abusi? Altro che decadenza per ricandidarsi, qui si sta consumando una decadenza di valori e di rispetto della democrazia e delle istituzioni pubbliche..
SCAFATI IN MOVIMENTO (M5S): «In un clima surreale e contro il verdetto del prefetto si è svolto il consiglio comunale e si è passati alla mossa successiva per procedere verso la decadenza e dare la possibilità al sindaco di ricandidarsi . Ancora una volta hanno preferito i loro interessi personali ai problemi dei cittadini e della città!… Tutti a casa ! Il M5S è l’unica forza politica fuori da tutti questi giochi di potere perché pensa solo ai cittadini».
RAFFAELLA CASCIELLO, dell’associazione Act-agire costruire trasformare:«L’ingorgo istituzionale al quale i cittadini scafatesi saranno chiamati ad assistere nei prossimi giorni racconta bene che idea di+ democrazia hanno i signori che governano la nostra città. La democrazia non è un gioco per burocrati e lacchè ma il potere del popolo. E il popolo di Scafati ha bisogno di una classe dirigente che si preoccupi delle emergenze sociali, del benessere della cittá. La città è ostaggio di un dibattito penoso che non guarda al benessere di tutti, ma a quello di pochi attaccati alla poltrona di Palazzo Meyer. Dovremmo invadere i palazzi del potere e ricordare a tutti che il comune non è la casa di pochi eletti ma la casa di tutti noi. Non possiamo restare a guardare questo scempio».

 

Gennaro Avagnano