Scafati. Coppola replica al sindaco: "Non sono io la causa del suo fallimento". Revoca della Di Saia fondamentale per andare avanti - Le Cronache
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Scafati. Coppola replica al sindaco: “Non sono io la causa del suo fallimento”. Revoca della Di Saia fondamentale per andare avanti

Scafati. Coppola replica al sindaco: “Non sono io la causa del suo fallimento”. Revoca della Di Saia fondamentale per andare avanti

Di Adriano Falanga

Aliberti vuole la sua testa, dal canto suo l’interessato non si scompone. “Sono assolutamente tranquillo, consapevole di aver operato sempre nel rispetto di leggi e regolamenti. Anzi, come già ho detto altre volte, sono disposto a dimettermi assieme a lui e tornare al voto. Diversamente, attendo la mozione di sfiducia” replica Coppola al primo cittadino. Il presidente del consiglio comunale lancia anche una stoccata: “il fallimento politico è evidente non per il mio operato, ma quando ad ogni consiglio comunale è la maggioranza a dover lasciare l’aula in segno di protesta. In genere è il contrario”. Coppola poche settimane fa, forse provocatoriamente, disse di essere disposto a dimettersi contestualmente alla segretaria comunale Immacolata Di Saia. La posizione della professionista casertana è però blindata, anche quando Stefano Cirillo, supportato da Alfonso Carotenuto e Roberto Barchiesi, hanno chiesto l’azzeramento anche della sua figura. “Se deve essere azzerato tutto, assieme al presidente del consiglio comunale, alla giunta e alle partecipate, trovo opportuno che anche la segretaria comunale sia messa in discussione”. Una proposta fatta nel corso di una delle ultime riunioni di maggioranza, ma Aliberti nega di aver sentito pronunciare simili richieste. Eppure, sembra proprio che la poltrona della segretaria comunale sia messa in discussione, e non solo dai consiglieri contrari al voto anticipato.

La proposta sarebbe sposata anche da alcuni componenti della giunta. Secondo i suoi detrattori, le “attenzioni” della magistratura sulla Di Saia sarebbero una concausa delle ultime indagini della Dia, che la vede coinvolta assieme allo stesso Aliberti, al fratello Nello, alla moglie Monica Paolino e al collaboratore amministrativo Giovanni Cozzolino. “Chi ha fatto questa richiesta non conosce le procedure – la difesa di Aliberti – la segretaria comunale non può essere sfiduciata. Inoltre, non vedo perché rimuoverla, visto che non è mai entrata in conflitto con il sindaco. Non ci sono le condizioni per mandarla via, per me sta lavorando bene”. Non solo, c’è anche chi vorrebbe che la Di Saia ritirasse il contenzioso aperto contro il Comune, una richiesta di indennizzo di ben centomila euro, risalente a quando le fu revocato l’incarico (doppio) di direttore generale dell’ente prima della sua naturale scadenza. Una causa di lavoro che Aliberti ha già “legittimato”, spiegando di aver agito a suo tempo dietro impulso delle richieste di alcuni suoi assessori. Non è poca cosa, il “baratto” Coppola-Di Saia rischia concretamente di essere il punto nevralgico e determinante per il proseguo della consiliatura. Chiaramente, anche il giudizio del Tar sul consiglio comunale del 27 novembre, atteso per il 12 gennaio, è un altro elemento molto influente per il futuro dell’amministrazione targata Aliberti.