Scafati. Consulta del Commercio: "modifiche al piano viario non richieste" - Le Cronache
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Scafati. Consulta del Commercio: “modifiche al piano viario non richieste”

Scafati. Consulta del Commercio: “modifiche al piano viario non richieste”

Di Adriano Falanga

La Consulta del Commercio e dell’Artigianato prende le distanze dalle modifiche al piano viario volute dalla Giunta Aliberti. O meglio, da una parte di esse. “La consulta, interpretando le richieste di numerosi commercianti, chiede all’amministrazione comunale (Maggio 2014) di procedere ad un periodo di prova con riferimento alla sola inversione del senso di marcia del tratto compreso tra via Roma e via Giovanni XXIII – ribadisce in una nota il direttivo, presieduto da Patrizia Pesacane – nel mese di Ottobre 2014 il Consiglio Comunale approva all’unanimità un piano viario che accoglie la richiesta della Consulta del Commercio sull’inversione di marcia di parte del Corso Nazionale ma che contiene anche altri cambiamenti non si sa bene studiati/verificati da chi”. I commercianti chiedono nel frattempo uno studio della viabilità da parte di tecnici competenti, e in assenza, danno mandato al prof. Ennio Cascetta di esprimere una valutazione del piano viario proposto dall’amministrazione “che appare immediatamente carente”. Il primo cittadino Pasquale Aliberti rilancia dando mandato al professor De Luca dell’Università di Salerno di redigere nuovo piano viario. “Dello studio del prof. De Luca pubblicizzato dall’amministrazione nessuna traccia – continua la nota della Consulta – Tutto tace e la città continua ad affogare nel suo traffico quotidiano, fino alla delibera di giunta di pochi giorni fa con il quale si approva un piano viario che contiene l’inversione del senso di marcia come richiesto dalla Consulta, ma contiene anche molti altri provvedimenti nuovi tra i quali ad esempio il divieto di sosta sul lato sinistro del corso nazionale dall’autostrada e fino a via Buccino ed oltre”. Infine la chiosa: “Il provvedimento deliberato complessivamente dalla Giunta è solamente frutto della Giunta stessa che si deve assumere le responsabilità delle scelte prese senza il supporto di alcuno studio”.