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Scafati. Consiglio illegittimo, l’esposto bis

Di Adriano Falanga
Pronto un secondo esposto alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore da parte dei consiglieri di minoranza. Il documento dovrebbe essere presentato questa mattina e mira ad annullare la delibera 57 prodotta nel corso del consiglio comunale convocato illegittimamente da Teresa Formisano. L’esposto segue la diffida che il consigliere Angelo Matrone, a nome dei colleghi astenuti, fece ai partecipanti, i “famosi” 11 che, ritenendo non vincolante il parere del vicario prefettizio optarono per proseguire la seduta consiliare. Non solo, fu votata anche un’immediata esecutività nonostante la palese mancanza del numero legale, e inserito un emendamento a firma Daniela Ugliano nel quale i presenti si “auto convocavano” per la discussione finale del procedimento di decadenza di Pasquale Aliberti, il giorno 9 dicembre, data già fissata dal presidente del consiglio Pasquale Coppola. Ed è qui che nasce l’ennesimo contrasto istituzionale, in quanto non si capisce cosa deve essere discusso: il secondo step della decadenza (come prefissato) oppure il terzo ed ultimo, come deliberato nella seduta contestata di venerdì 27?
A sottoscrivere l’esposto Angelo Matrone, Mario Santocchio, Cristoforo Salvati, Marco Cucurachi, Michele Grimaldi, Michelangelo Ambrunzo, Nicola Pesce, Pasquale Vitiello e il presidente del consiglio Pasquale Coppola. Destinatari dell’esposto oltre al primo cittadino e Teresa Formisano i consiglieri: Brigida Marra, Berritto Carmela, Bruno Pagano, Daniela Ugliano, Diego Del Regno, Francesco Vitiello, Domenico Casciello, Alfonso Pisacane, Filippo Quartucci e Raviotta Michele. Intanto, sembra che la maggioranza, preso atto della mancata esecutività immediata della delibera contestata, stia pensando di sollecitare una nuova convocazione consiliare. Questa volta però non dovrebbe essere la Formisano a provvedere ma lo stesso Prefetto, come a riconoscere l’illegittimità del ruolo della consigliera forzista, così come il vicario prefettizio Forlenza aveva attestato nella sua nota. Chi pensava che il lungo braccio di ferro potesse vedere la parola fine si sbagliava. In realtà da oggi comincia una lunga serie di contenziosi giudiziari che pagheranno gli scafatesi,in quanto i consiglieri comunali nell’esercizio delle loro funzioni sono coperti da tutela legale.