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Scafati. Ambrunzo, Pd: “Libero di Pensare…ma resto nel Pd”

Di Adriano Falanga
“Sono e resto un uomo del Partito Democratico”. Così Michelangelo Ambrunzo, consigliere di lunga data del centrosinistra. Che Ambrunzo sia un libero pensatore è cosa nota, ma che potesse aderire ad un cartello politico di forza civiche, nel mentre è ancora ufficialmente iscritto al gruppo dei Democratici, ha destato perplessità in alcuni suoi colleghi di partito. Il 6 ottobre scorso un gruppo di forze civiche di area centrosinistra aveva infatti stilato un accordo programmatico, tra queste anche Ambrunzo dato quale portavoce dell’associazione Liberi di Pensare. Al cartello ha aderito anche Sostiene Scafati di Gianpiero Russo, il docente universitario che già dalle scorse amministrative era voluto candidato sindaco proprio dal consigliere comunale. La “coalizione” è sembrata come una fuga in avanti, un segnale al Partito Democratico come a dire: “ci siamo anche noi, nulla è ancora deciso” e soprattutto, nulla sarà deciso senza un aperto confronto con loro. “Vogliamo gettare le basi di un progetto che veda al centro il risveglio delle coscienze civiche mediante la costruzione di una proposta di sviluppo e di città che parta dal basso – hanno scritto le associazioni nel comunicato ufficiale – Ascoltare e recepire istanze, due elementi essenziali che vogliamo far nostri, interagendo in maniera orizzontale con quanti altri, singoli od associazioni, vorranno aggiungersi a noi ed essere protagonisti di un cambiamento troppe volte proclamato, ma troppo spesso disatteso”. Insomma, non tutto ruota attorno al solo Pd. Sostanzialmente è lo stesso che accade oggi nel centrodestra rispetto alle decisioni di Pasquale Aliberti. “L’associazione è rappresentata da mio fratello, non da me – chiarisce oggi Ambrunzo – nessuna coalizione elettorale, ma solo un momento di confronto e di dibattito, un laboratorio politico” ed esclude che lo stesso possa diventare un’alternativa elettorale al Pd. Una risorsa e non una sfida: “anche perché ogni incontro è stato e sarà aperto a tutti, anche al Pd, sempre invitato”. E per rafforzare quanto sostiene, sulla decadenza di Aliberti Ambrunzo dice di essere personalmente contrario, ma di rimettersi, ad ogni modo, alle decisioni del gruppo consiliare di cui fa parte. Sarà, ma ufficialmente dalla segreteria dei democratici si è preferito scegliere la strada del silenzio.