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Sanità, il caso Campania in Consiglio dei ministri

di Andrea Pellegrino
Nel braccio di ferro tra Lega e Cinque Stelle c’è anche il caso De Luca. O meglio la sanità campana che divide il governo tra i favorevoli al nuovo commissario (i Cinque Stelle) e quelli propensi a sostenere la linea De Luca (la Lega). Oggi in Consiglio dei Ministri approderà il caso. Ma probabilmente la nomina slitterà. Alla base mancherebbero tutti gli atti propedeutici alla nomina del nuovo commissario, compresa la convocazione del presidente della Campania a Roma. Atti che avrebbero dovuto essere predisposti da un sottosegretario leghista e che al momento, nonostante la lunga giornata frenetica di ieri, non ci sarebbero. Così, nonostante l’odg previsto per oggi, il punto potrebbe concludersi con un nulla di fatto, se non con un nuovo scontro politico tutto interno al governo. «Auspichiamo che a nessuno, a partire dalla Lega, nostro alleato di governo – spiega Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – venga in mente di opporsi al necessario rinnovamento per la nostra regione. Lasciare la sanità nella mani di De Luca equivale ad allearsi con il peggior nemico della nostra terra. Se la lega vuole essere considerata nemica della Campania non c’è strada migliore. La lega scelga da che parte stare: se dalla parte dei cittadini o dalla parte della cattiva politica». «La sanità non si giudica con i numeri e con le statistiche», prosegue la Ciarambino: «La vera fotografia la si evince dallo stato disastrato in cui versano le nostre strutture ospedaliere, da un’assistenza inadeguata perché garantita da personale in sottorganico all’interno di strutture che De Luca ha smantellato di volta in volta per favorire sempre di più il privato. Ad oggi sono una cinquantina gli ospedali che in Campania risultano addirittura sprovvisti di autorizzazione all’esercizio, buona parte dei quali concentrati nella Asl Napoli 1. Serve ripartire da una nuova struttura commissariale».