San Matteo, niente fuochi. Dal Comune 1500 euro - Le Cronache
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San Matteo, niente fuochi. Dal Comune 1500 euro

San Matteo, niente fuochi. Dal Comune 1500 euro

di Andrea Pellegrino

A processione finita non resterà che tornare ognuno nelle proprie abitazioni. Passato il Santo, finita la festa. Almeno secondo quanto si legge dalla delibera di giunta comunale nella quale, per il momento, non è previsto l’atteso spettacolo pirotecnico, così come – allo stato – pare non ci sarà nessun programma di festeggiamenti civili in occasione del 21 settembre. L’amministrazione comunale, dopo mesi e mesi di studio e di trattative con la Curia, si accollerà solo le spese per la banda comunale, per le transenne, per l’affissione dei manifesti e il potenziamento dell’illuminazione della Cattedrale, per la giornata della festa padronale, entro la cifra di 1.500 euro. Un contributo simbolico al punto da rendere quasi superfluo l’atto giuntale deliberato qualche giorno fa, su proposta dello stesso sindaco facente funzioni Enzo Napoli, in accoglimento delle richieste pervenute da parte del parroco del Duomo, don Michele Pecoraro. In sostanza si tratta di adempimenti tecnici, occupazione di suolo pubblico, l’installazione di bagni chimici, transenne e affissione gratuita. Insomma anche quest’anno gli amanti dei fuochi d’artificio pare siano destinati a rimanere delusi. Almeno ad oggi. Poi nei prossimi giorni, risolto il caso dell’ingresso del braccio di San Matteo a Palazzo di Città – con la statua che sosterà al di fuori del Comune, le trattative Stato – Chiesa potrebbero riprende e semmai all’ultimo momento regalare i fuochi d’artificio alla città di Salerno. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare dalla Curia, quindi da Monsignor Luigi Moretti che – all’intransigenza dello scorso anno – ha sostituito una linea più morbida con i portatori e con gli amministratori comunali. Forse, perché – si vocifera negli ambienti ecclesiastici – questa potrebbe essere l’ultima processione patronale per Monsignor Moretti, in odore di altra nomina. Tant’è che come si dice in gergo qualche Vescovo è stato messo in “preallerta”.