Salvatore Forte: “Bisogna ripristinare la democrazia" - Le Cronache
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Salvatore Forte: “Bisogna ripristinare la democrazia”

Salvatore Forte: “Bisogna ripristinare la democrazia”

di Erika Noschese

Vicesindaco della giunta Giordano, già deputato e, ora, candidato al consiglio comunale. Il presidente della Casa della Sinistra, Salvatore Forte ci riprova dopo l’esperienza al servizio del sindaco gentiluomo e sostiene la candidata sindaca Elisabetta Barone nella civica Semplice-Primavera Salernitana. Perchè ha scelto di candidarsi al consiglio comunale con la civica Semplice-Primavera Salernitana, a sostegno della candidata sindaca Elisabetta Barone? “Io sono in campo dal 1959, non l’ho fatto ora ma mi candido al consiglio comunale perché c’è bisogno di dare una mano a questa città per affrontare alcuni problemi importanti tra i quali quella della partecipazione democratica della gente alla guida della città. In questa fase di preparazione delle liste, è evidente che questa partecipazione è scadente. C’è necessità di lavorare molto per fare in modo che Salerno torni ad essere una città libera, democratica e pronta a riscattarsi”. Già deputato e vice sindaco con la giunta Giordano, oggi sostiene Elisabetta Barone. Secondo lei com’è cambiata l’amministrazione in questi anni? “Io sono stato per 15 anni consigliere comunale, dal 1975 al 1990 e ho svolto tutte le fasi riguardanti l’attività amministrativa del Comune, dal capogruppo di Rifondazione Comunista a capolista del partito comunista nelle varie competizioni elettorali; nell’87 ci fu una svolta importante per Salerno perché allora riuscimmo a mettere in minoranza la Democrazia Cristiana che per oltre 30 anni aveva amministrato la città di Salerno e formammo una giunta di centrosinistra con un galantuomo, Vincenzo Giordano; io ero il suo vice e assessore al personale: in due anni facemmo cose straordinarie, ci dedicammo all’ufficio tecnico di progettazione, lavorando su programmi e progetti. Io vorrei continuare a fare questo per dare alla città un’immagine diversa da quella chiusa che attualmente ha. Oggi Salerno è una città che perde abitanti ma nell’87, quando c’era Giordano fino ad oggi, si sono persi circa 10mila persone, è diventata una città piccola ma noi abbiamo bisogno di aprire la mente, di farla diventare una città metropolitana che sia cerniera delle due coste, amalfitana e cilentana per quanto riguarda il turismo, ad esempio”. Cosa non le piace dell’amministrazione Napoli? “Quasi nulla mi è piaciuto ma dell’amministrazione degli ultimi 30 anni, non solo di quella Napoli: potrei dire che Napoli è la persona più perbene in questi ultimi 20 anni ma Salerno vive una fase di oscurantismo, dal punto di vista della democrazia. Tutto è stato deciso da poche persone in stanze private e non ha visto la partecipazione attiva dei cittadini, in particolare – rispetto a quando io ero amministratore – dal punto di vista della partecipazione sono stati persi molti punti”. Perchè ha scelto di sostenere Elisabetta Barone? “La professoressa è una donna che ha già dimostrato sul campo di saperci fare; ha gestito il liceo Alfano I, con 700 alunni, dimostrando capacità, con corsi di musica; ha fatto cose importanti per la città di Salerno ed è stata riconosciuta dalle famiglie e dagli studenti. Inoltre, è una donna con una straordinaria capacità di sintesi per quanto riguarda le problematiche più importanti della città; ha una caratteristica particolare: ha quella passione che solo le donne sanno mettere quando si impegnano a fare qualcosa”. La rivoluzione parte da una sindaca? “Noi abbiamo avuto donne molto importanti al Comune di Salerno. Ci sono state donne importanti ma, in una fase difficile come quella che sta vivendo la città, Elisabetta Barone rappresenta quasi l’ultima spiaggia per poter dare alla città un’immagine diversa rispetto a quella degli ultimi anni, non più prepotenza e paroloni ma gentilezza, cortesia e capacità di fare le cose”. Appello al voto: perché i cittadini dovrebbero scegliere lei, la sua civica e la Barone? “Gli elettori devono sostenere ciò che è vicino a loro. Noi presentiamo un programma alternativo alla gestione della città degli ultimi anni. Dal punto di vista della vivibilità della città noi presentiamo un progetto sul sistema di trasporto urbano, a dimensione circolare, mirato a togliere il maggior numero di macchine dalla strada; puntiamo a realizzare piste ciclabili e, in più, vogliamo fare una cosa importante: riportare il Comune nella città, vogliamo che Salerno abbia gli aspetti di carattere democratico molto avanzati; quindi, pensiamo al difensore civico. Pensiamo alla divisione della città in tre aree: nord, sud e area collinare; pensiamo ad un regolamento di amministrazione che dia ai cittadini la possibilità di sapere cosa sta accadendo e quando si tiene la giunta rendere noto l’ordine del giorno, i problemi da affrontare; poi, una riforma del bilancio e la riduzione dei tributi perché ci sono persone che non hanno la possibilità di poter pagare tributi così alti, a fronte di servizi scarsissimi. I cittadini dovrebbero – e potrebbero – votare non me ma la mia lista per portare un cambiamento positivo in città”.