Salerno capitale delle idee: storie vincenti del nostro territorio - Le Cronache
Attualità Salerno

Salerno capitale delle idee: storie vincenti del nostro territorio

Salerno capitale delle idee: storie vincenti del nostro territorio

Erika Noschese

Salerno si trasforma in capitale delle idee. Nella giornata di ieri, importante appuntamento al Museo Diocesano di Salerno con il consigliere di giovani salernitanidemA, Dante Santoro e la sua “Fabbrica delle Idee-storie vincenti Made in Campania”. «Raccontiamo le storie vincenti del nostro territorio, di chi non si arrende pur essendo consapevoli delle difficoltà», ha dichiarato Santoro, inaugurando così la giornata che ha visto protagonisti assoluti giovani salernitani e non che, da un’idea di partenza, sono riusciti a costruire il loro futuro. «Fabbrica delle Idee ha una sola missione: diffondere i messaggi di storie positive perché quelle negative fanno più notizia, sono più comode. Noi, invece, dobbiamo abituarci a diffondere queste notizie belle, positive», ha dichiarato il giovane demA, spiegando l’intento di volersi limitare a dare la parola perché «la politica la parola vuole prenderla io invece mi limiterò a darla agli altri, ad ascoltare storie di cittadinanza attiva». E di questo si è parlato ieri mattina: cittadinanza attiva, semplici cittadini che dal nulla hanno costruito il loro futuro, spesso senza nulla se non un’idea di partenza, come nel caso di Luigi d’Acunto: 29enne salernitano che è riuscito a mettere insieme passione e lavoro. Luigi di professione infatti è docente alla Apple Accademy, insegna innovazione e tecnologia. Successivamente, ha creato la sua prima azienda, la Squidbay, una società che mira a sviluppare attività nel mondo digitale. E poi creatore di due app, tra cui la Decanto, un’applicazione destinata ai somelier che aiuta ad abbinare il cibo al vino. Insomma, un curriculum di tutto rispetto, di un salernitano doc. E come questa, tante storie e tante realtà frutto di un’idea. Ed è da qui che è poi nata la Fabbrica delle Idee con una giornata interamente dedicata a chi, nella vita, non si arrende e non smette di lottare per inseguire i propri sogni, per affrontare le difficoltà della vita, per fare del proprio comune di residenza un luogo all’altezza dei giovani, per provare a far rivivere anche i quartieri più degradati. Insomma, storie di vite vissute e di chi, anche contro ogni previsione.

Le storie:

Calcio, un campionato speciale per la Valentino Mazzola

Calcio e disabili: qualcuno direbbe che è impossibile, forse per “limiti” che impedirebbero di scalciare un pallone. Ma i limiti, se così vogliamo definirli, sono solo nella mente di chi non ha il coraggio di osare. E non è il caso di Mariano Turco, allenatore della storica società di calcio Valentino Mazzola. Storica perchè tra le prime fondate non solo a Salerno ma in tutta la Campania. Quest’anno, la società calcistica ha infatti firmato un protocollo d’intesa con l’Anfass perchè a partire dal mese di settembre ci sarà un campionato di quarta categoria, davvero speciale. A sfidarsi, infatti, sono i ragazzi diversamente abili che, per la prima volta realizzeranno il sogno di giocare a calcio. Per le partite in casa, ad ospitarli sarà lo stadio di Baronissi che ha accettato volentieri di avere, come padroni di casa, questi piccoli calciatori speciali. La vera novità però riguarda il campionato di quest’anno. In occasione dell’ultima partita di campionato, prima dalla pausa estiva, infatti, un ragazzo disabile avrà l’onore di debuttare in prima categoria per affrontare una vera partita di calcio. Insomma, un desiderio che si realizza non solo per questi piccoli sognatori ma anche per lo stesso Turco che, con la passione e l’amore che lo contraddistingue, è riuscito a dimostrare che nulla è impossibile, basta solo volerlo davvero e credere in sé stessi. Una realtà territoriale che può solo riempirci di orgoglio, oltre ad insegnarci che bisogna sempre credere nelle nostre capacità perchè nulla ci è impossibile.

«Vi racconto la storia di chi, come noi, ha costruito il proprio futuro»

Un’azienda tipografica, uno stabilimento balneare ed un chatbot. Sono queste, in sintesi, alcune storie presentate ieri nel corso della Fabbrica delle Idee. Si tratta di persone che hanno creato il loro futuro, riuscendo così anche ad ottenere una stabilità economica ed una serenità dovuta alla certezza di avercela fatto, nonostante mille difficoltà. E’ il caso di Francesco, il responsabile di Maf, una tipografia presente da anni sul mercato che si occupa di spedizioni di prodotti brevettati. Dunque, non solo cartolinea ma anche e soprattutto cartaposta, prodotti tridimensionali grazie ad un’azienda che sta ottenendo riscontro non solo a livello nazionale ma anche internazionale. E poi c’è Alfonsino, il chatbot per servizi di food delivery fondata da una società casertana che attualmente vanta la collaborazione con più di 80 locali, su 25 comuni della Campania. Di turismo sostenibile si occupa invece il lido Dum Dum di Capaccio che ha intrapreso la strada del rispetto, eliminando le cannucce per i drink, altamente dannose per i nostri mari.

Hillary Sedu: «No allo Ius Soli, sì allo Ius Culturae»

«No allo Ius Soli, si allo Ius Culturae». Può essere sintetizzato così il pensiero dell’avvocato Hillary Sedu, figlio di immigrati giunti a Salerno tra mille difficoltà. Ha tentato la strada del calcio ma «mi è servita solo a rendermi conto di quanto fossi scarso», ha detto ironicamente. Così, si è dedicato allo studio: una laurea in giurisprudenza che oggi gli vanta non solo il “titolo” di avvocato ma gli dà anche l’occasione di difendere e tutelare gli immigrati e di battersi per lo Ius Culturae perchè «cittadini italiani sono tutti coloro che si risconoscono nel tricolore, parlano italiano, e vivono sotto la giurisdizione italiana», ha detto. Una storia, la sua, che parte da lontano e che, tra mille difficoltà, lo ha portato a realizzare il suo sogno più grande, una laurea e un lavoro che ama. La vita di Sedu ha molto a che vedere con quella di Daouda Naing, il presidente dell’associazione senegalesi a Salerno, attivo nel sociale.

Klaus, Margaret Cittadino, Martina Castellana hanno messo la propria vita a servizio degli altri

Associazioni, sindacalisti, imprese e artigiani. Sono le altre storie raccontate ieri mattina al Museo Diocesano. Persone al servizio degli altri, dei più deboli, degli indifesi. Come Antonio Apolito, direttore del pronto soccorso di Vallo della Lucania che sta lavorando per la realizzazione di un amulatorio che potrebbe sorgere nel quartiere Mariconda, destinato alle famiglie che versano in situazioni economiche disagiate. Con lui, infatti, ci sarà un team di medici e specialisti pronti a curare gratis le persome. Margaret Cittadino, storica sindacalista salernitana, ha invece raccontato la sua esperienza: da sempre si batte infatti per la tutela del diritto alla salute grazie alla Cigil. E ancora: Martina Castellana, responsabile dell’unico consultorio dell’identità di genere del sud Italia. Uno sportello divenuto, col tempo, vanto dell’Asl di Pastena che annovera un team di psicologi volontari che lavorano al servizio degli altri. Come questa tante storie che sarebbe impossibile sintetizzare in poche righe. Meritano di essere ascoltate, di divenire punto di riiferimento per ognuno di noi. Un nome su tutti può essere quello di Klaus, vietrese doc che, un giorno, decide di licenziarsi per trasferirsi dapprima a Firenze e poi in Spagna e Germania per specializzarsi nella ceramica. Dopo anni di formazione, è tornato a Vietri sul Mare per dar vita ad una nuova era per la ceramica vietrese, grazie ai suoi due negozi, una galleria moderna ed una fabbrica che da lavoro ad altre cinque persone.

Una pergamena per Antonio, il ricordo di Dante e degli amici

«Non merito questa pergamena, la donerò alla famiglia di Antonio». A parlare così è un giovane ragazzo che porta negli occhi il dolore di chi ha perso un amico, troppo giovane e troppo presto. Antonio Ciccarelli, infatti, è il 22enne colpito da arresto cardiaco e morto in seguito ad un ritardo nell’arrivo dei soccorsi. Le polemiche si sono sprecate ma la morte di Antonio è servita per portare a galla un tema importante: la necessità di saper utilizzare i defibrillatori, unici in grado davvero di salvare vite umane. E, dal dolore per una perdita improvvisa la voglia di fare qualcosa di concreto per il bene della comunità. Nasce così il I memorial Antonio Ciccarelli che ha portato, di conseguenza, alla nascita del progetto Le piazze del Cuore, fortemente voluto da Dante Santoro. Con i fondi raccolti durante le partite, infatti, è stato possibile acquistare un primo defibrillatore sistemato a Torrione e formare anche diversi cittadini. No, questa non è la storia di chi ce l’ha fatta, purtroppo, ma di chi ha lasciato un segno indelebile nella vita di ciascuno di noi.