SALERNO. E’ l’ultima spiaggia. Per la Salernitana, per Menichini, per Lotito, per i tifosi. Questo pomeriggio, poco prima delle 17, i granata sapranno se potranno ancora sperare nel miracolo salvezza o rassegnarsi ad una mesta ridiscesa agli inferi. Contro il Livorno, in un Arechi nuovamente a cinque cifre, la Salernitana non ha alternative: i tre punti o la retrocessione. Dopo il flop di martedì sera contro il Vicenza, Menichini, la società e la squadra non avranno ulteriori paracadute o alibi. Moro ed Odjer sono di nuovo in piedi, Coda si riprenderà il ruolo di leader dell’attacco, così come Bernardini quello della difesa. Ne cambierà ben sette su undici, il trainer di Ponsacco, quattro giorni dopo lo scialbo pareggio che ha fatto traballare la sua panchina. Fuori tutta la difesa che, ironia della sorte, per la prima volta dopo tredici giornate era riuscita a blindare la porta di Terracciano. Dentro di nuovo Colombo a destra (al posto dell’epurato Ceccarelli, unico a pagare dopo la resa dei conti negli spogliatoi di martedì notte) e Rossi a sinistra, in una staffetta ormai divenuta un vero e proprio stillicidio con Franco. Resterà al suo posto il solo Empereur, ex di turno come il compagno di reparto Bernardini e Davide Moro. Il biondo centrocampista si riprenderà le chiavi del centrocampo così come Moses Odjer. Il ghanese, seguito con interesse da mezza serie A, sarà l’ago della bilancia della squadra. A lui toccherà tamponare e far ripartire l’azione offensiva, cucendo i reparti. Questo perché la Salernitana si affiderà, sulle corsie esterne, a due elementi dalle spiccate caratteristiche offensive, Gatto ed Oikonomidis. Rispetto a Nalini e Zito, che partiranno dalla panchina, sono più attaccanti che ali ed avranno il compito di rifornire la ritrovata coppia gol Donnarumma-Coda di palloni da spingere alle spalle di Pinsoglio. Le loro posizioni saranno molto elastiche, dal momento che, a turno, dovranno accentrarsi posizionandosi alle spalle dei gemelli del gol tra le linee di centrocampo ed attacco. Una sorta di trequartisti aggiunti che dovranno far saltare il sistema difensivo labronico. Una squadra, quella toscana, in grandissima crisi nonostante l’arrivo in panchina di Gelain e la vittoria ai danni del Latina. Gli amaranto hanno grosse difficoltà a trovare la via del gol, anche se proprio martedì scorso s’è sbloccato Vantaggiato dal lungo letargo firmando il gol partita dal dischetto. All’Arechi dunque si vivrà un vero spareggio. Una gara ad eliminazione diretta, in cui solo chi avrà più fame, nervi saldi e voglia di vincere la spunterà. Chi vince spera, chi perde avrà un piede e mezzo in Lega Pro. La Salernitana, diciamo la verità, finora ha fatto poco per salvarsi. Tra occasioni sciupate e partite scellerate, i granata hanno meritato la posizione di classifica attualmente occupata. Gli infortuni ed i torti arbitrali c’entrano relativamente visto che tutti, in Italia, si lamentano dell’infermeria piena e delle direzioni di gara a proprio sfavore. Dunque è giunto il momento di dimostrare che questa squadra vale la cadetteria. La piazza, con diecimila spettatori di media in questa stagione trascorsa costantemente in zona retrocessione, l’ha ampiamente dimostrato. La squadra no. E nemmeno la società. Tocca a loro raddrizzare la stagione, restando sul treno salvezza. Per non scendere subito c’è solo un modo: battere il Livorno. SALERNITANA (4-4-2): Terracciano; Colombo, Bernardini, Empereur, Rossi; Gatto, Odjer, Moro, Oikonomidis; Donnarumma, Coda. A disp.: Strakosha, Tuia, Franco, Bagadur, Pestrin, Zito, Nalini, Bus, Tounkara. All.: Menichini LIVORNO (3-4-3): Pinsoglio, Ceccherini, Emerson, Vergara; Antonini, Luci, Schiavone, Lambrughi; Aramu, Vantaggiato, Baez. A disp.: Ricci, Gasbarro, Cazzola, Valoti, Schetino, Moscati, Biagianti, Comi, Vajushi. All. Gelain ARBITRO: Aureliano di Bologna (Di Iorio e Bottegoni. Quarto uomo: Mastrodonato).
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