“Ruggi”, lista d’attesa infinita Dimenticata prova da sforzo - Le Cronache
Attualità

“Ruggi”, lista d’attesa infinita Dimenticata prova da sforzo

“Ruggi”, lista d’attesa infinita Dimenticata prova da sforzo

Annarita Caramico

Prenota al Cup (Centro Unico di prenotazione) una prova da sforzo e scopre che potrà farla solo nel marzo 2018: la testimonianza e l’amarezza di un lettore A.S. Con buona pace del taglio sulle liste di attesa annunciato dai vertici del Ruggi. Dal 14 giugno di quest’anno è disponibile, sul sito dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, la rilevazione dei tempi d’attesa. I pazienti che intendono effettuare una visita medica possono conoscere, attraverso la lista d’attesa pubblicata dall’ospedale, quanto dovranno aspettare per ottenere la prestazione sanitaria che loro inte- ressa. Scorrendo le liste d’attesa, disponibili online, risulterebbe che il periodo massimo richiesto per le prestazioni in generale sia di centottanta, duecento giorni. Per una visita chirurgica sarebbe necessario solo un giorno d’attesa, quaranta- nove giorni se si tratta di chirurgia vascolare. Per una visita diabetologica sarebbe necessario attendere sessantotto giorni mentre per una visita neurochirurgica ventinove. E se per le visite geriatriche gli anziani pazienti dovranno attendere massimo ventuno giorni ai bambini va un po’ peggio: si passa da un solo giorno in lista d’attesa a centoventisette. Una realizzazione pratica ed efficiente non solo del diritto all’amministrazione trasparente ma anche, e, soprattutto, del diritto alla salute. O, almeno, così sembrerebbe. Difatti, un lettore, esibendo la propria prenotazione, ha segna- lato che, per una prova da sforzo, il tempo d’attesa non rientrerebbe nei duecento giorni: la sua visita è stata fissata per marzo 2018. Per le visite cardiologiche, a leggere sulla ‘rilevazione dei tempi d’attesa’ pubblicata online, avrebbe, invece, dovuto attendere massimo sessantotto giorni. Verrebbe da chiedersi se, per un test quale quello da sforzo, utile per diagnosticare, tra le altre, la cardiopatia ischemica e per la prognosi del pa- ziente dopo un infarto del miocardio, si deve aspettare così tanto, per altre operazioni più complesse quanto si dovrà, effettivamente, aspettare? D’altronde, c’è da considerare che, se i tempi reali non corrispondono a quelli previsti sulla lista d’attesa online pubblicata dal Ruggi, verrebbe a mancare completamente l’utilità di questa operazione dell’azienda ospedaliera salernitana che, invece, sembrerebbe un’opera di civiltà non indifferente.