Rosalia Pastore morì per una diagnosi sbagliata: alla sbarra dottoressa del Ruggi - Le Cronache
Cronaca

Rosalia Pastore morì per una diagnosi sbagliata: alla sbarra dottoressa del Ruggi

Approda in un’aula di tribunale il decesso di Rosalia Pastore, la 45enne di rione Fratte deceduta lo scorso marzo in seguito ad un infarto poco dopo essere stata dimessa dal “Ruggi” dove, recatasi in seguito a forti dolori al torace, le era invece stata diagnosticata una banale ernia iatale. A deciderlo, ieri, è stato il Gup del tribunale di Salerno che ha rinviato a giudizio Anna Guida, medico di turno del pronto soccorso che gestì il ricovero della paziente, dal momento dell’accettazione sino alle sue dimissioni formulando la diagnosi risultata poi errata. Il processo prenderà il via il prossimo 4 marzo. La famiglia della vittima si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Pierluigi Spadafora. Omicidio colposo è l’ipotesi di reato contestata dalla Procura all’imputata che, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe omesso di effettuare accurati controlli medici, in presenza di una sintomatologia, anche pregressa, che faceva pensare a problemi cardiaci. Solo infatti accurati esami di laboratorio per la ricerca di enzimi cardiaci, ed un successivo ricovero presso il reparto di cardiologia dove la paziente sarebbe potuta essere monitorata, avrebbero potuto consentire la formulazione di una corretta diagnosi ed evitare, quindi, il decesso. Rosalia Pastore era infatti giunta al pronto soccorso lamentando forti dolori al torace, nausea, vomito e difficoltà respiratoria: la donna, però, fu sottoposta ad un semplicissimo elettrocardiogramma dal quale non emerse alcuna anomalia cardiaca. Da qui la formulazione dell’errata diagnosi di ernia iatale nonostante i forti dolori al torace e nonostante nel dicembre precedente era già stata ricoverata, sempre al pronto soccorso del Ruggi, per un presunto infarto, e visitata dalla stessa dottoressa Guida. La tragedia si consumò il 31 marzo scorso nell’appartamento in via Peluso a Fratte, dove Rosalia Pastore viveva con la su famiglia, il marito Vincenzo Landi, ed i loro due figli. La donna aveva accusato diversi malori nel corso della giornata: conati di vomito e continui mancamenti, avevano convinto lei e i suoi familiari, intorno alle 20, a recarsi presso il pronto soccorso dell’ospedale di via San Leonardo “San Giovanni e Ruggi d’Aragona” per capire cosa le stesse succedendo. Qui, Rosalia, fu visitata dai sanitari e dopo circa trenta minuti arrivò  il responso degli accertamenti medici: probabile ernia iatale, semplici problemi gastrici. Nulla di cui preoccuparsi, insomma. Sarebbe bastato seguire le cure indicate e si sarebbe risolto tutto. Ma così non fu: una volta tornata a casa, la 45enne si sentì nuovamente male e poi, improvvisamente, sopraggiunse  il decesso. La donna davanti al proprio bambino di soli 10 anni. Ora il caso approderà in un’aula di tribunale.