Riecco i comunisti «Il Che non si tocca Iannone fascista» - Le Cronache
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Riecco i comunisti «Il Che non si tocca Iannone fascista»

Riecco i comunisti  «Il Che non si tocca Iannone fascista»

di Andrea Pellegrino

“Il Che non si tocca, Iannone fascista incenerito”. Una lettera ed una molotov hanno rovinato il buongiorno ieri mattina del presidente della provincia di Salerno Antonio Iannone che davanti alla sede di Fratelli d’Italia (ex Alleanza Nazionale) si è visto recapitare il messaggio intimidatorio. A scoprire il tutto, un collaboratore che come di consueto ieri mattina si era recato presso la segreteria di via Roma. «Non è la prima volta», dice Iannone che ora ha sporto denuncia contro ignoti. «Sono molto sereno – dice – non è la prima volta. In passato ho trovato già un coltello poi un proiettile», prosegue il presidente della Provincia di Salerno che ieri mattina ha tranquillamente svolto il suo lavoro a Palazzo Sant’Agostino. Le indagini sono condotte dalla Digos che ieri mattina si è portata sul luogo per i primi accertamenti del rito. Nelle prossime ore si cercherà di capire l’autore, o gli autori del vile gesto, seppur sembra che all’interno del fabbricato non ci siano telecamere, e al momento neppure testimonianze utili. «Gli agenti della Digos di Salerno – dice ancora Iannone – che ringrazio per la tempestività e la disponibilità che sempre dimostrano nei confronti del nostro mondo politico, mi hanno consigliato di sporgere formale querela per questo ennesimo atto di intimidazione ricevuto che naturalmente mi lascia assolutamente sereno e tranquillo rispetto al prosieguo dell’attività politica ed istituzionale». Naturalmente si tratterebbe di un atto a sfondo ideologico, probabilmente riferito a qualche frase scritta da Iannone tempo fa. Il presidente della Provincia di Salerno, infatti, ad ottobre scorso scateno’ non poche polemiche con un post su Facebook proprio su Che Guevara, in riferimento alla morte dell’ex Ss delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke. «Ernesto Che Guevara – scrisse – è stato un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba». Da qui probabilmente l’intimidazione a scoppio ritardato di qualche estremista di sinistra. «Purtroppo – conclude Iannone – la madre degli imbecilli è sempre incinta. Noi andiamo avanti con la nostra attività politica ed istituzionale, forti della convinzione che queste persone rappresentano soltanto un momento patologico della nostra società che è sana e voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno già fatto pervenire la loro solidarietà».