Riccardo Santorelli: “Serve un protocollo chiaro per far ripartire il settore delle cerimonie” - Le Cronache
Salerno

Riccardo Santorelli: “Serve un protocollo chiaro per far ripartire il settore delle cerimonie”

Riccardo Santorelli: “Serve un protocollo chiaro per far ripartire  il settore delle cerimonie”

di Monica De Santis

Riccardo Santorelli è un rappresentante della MB srl che distribuisce i marchi di bomboniere “Cuore matto” che è una linea solidale e “Morena” che è una linea un po’ più classica oltre ad essere rappresentante dell’azienda di confetti “Papa”. Ha iniziato questa professione sin da piccolo. Cresciuto nel negozio di bomboniere Santorelli aperto per oltre 51 anni sul corso Vittorio Emanuele, dai suoi nonni, poi gestito dal padre e infine da lui, Oggi Riccardo Santorelli, chiusa l’attività di famiglia, è rimasto nel ramo delle bomboniere, svolgendo come detto il lavoro di rappresentante di bomboniere. Un settore questo che a causa dell’emergenza sanitaria è praticamente fermo da oltre un anno. “Abbiamo avuto dei danni enormi, difficili da quantificare in percentuale, perché ovviamente non tutti li hanno risentiti allo stesso modo. In base ai colori delle varie regioni, c’è chi ha avuto la possibilità di lavorare un poco, chi niente. Nel complesso sono convinto che il settore, essendo comunque legato al matrimonio che è la cerimonia più importante, quella trainante, abbia avuto delle perdite pari al 70%. Personalmente, se andiamo a guardare gliincassi del 2020 e li paragoniamo a quelli del 2019, ho avuto delle perdite superiori al 50%. Perdite inferiori rispetto alla media nazionale, ma comunque molto alte, per me è stato un grande danno economico”. Ha ricevuto dei ristori? “Aiuti o ristori sono sostantivi inappropriati. I governi, di qualsiasi colore essi siano non hanno fatto nulla per il nostro comparto. Noi da imprenditori non abbiamo mai chiesto soldi, abbiamo chiesto solo di poter lavorare. Chiediamo da mesi che venga stabilito un chiaro protocollo che ci permetta di riprendere a fare il nostro lavoro. Ovviamente questo protocollo deve prevedere la ripartenza delle cerimonie, in particolare dei matrimoni. Inutile avere i negozi aperti se non si possono effettuare cerimonie. Anche nelle settimane in cui siamo stati in zona gialla ed arancione, le vendite al dettaglio erano praticamente nulla e di conseguenza anche gli ordini che i negozianti facevano a noi rappresentanti. Perchè far riaprire i negozi ma non consentire le cerimonie ovviamente significa non far ripartire il comparto”. I suoi clienti in questi mesi hanno comunque chiesto di essere aggiornati sulle novità, hanno chiesto di visionare i cataloghi con le nuove proposte? “Nei mesi scorsi quando si era in zona gialla, abbiamo fatto questo lavoro, ma adesso, questo è il periodo nel quale noi raccogliamo i frutti, perchè le spose, le mamme per le comunioni e i battesimi si recano nei negozi a comprare le bombiere. Ma con questo clima di incertezza, quale mamma o futura sposa entrebbe in un negozio ad acquistare bomboniere, se non sa quando, come e con chi potrebbe festeggiare”. C’è il rischio che i commercianti invece di acquistare prodotti nuovi, puntino a smaltire ciò che hanno già in magazzino? “Questo è un rischio che purtroppo abbiamo già corso lo scorso anno, ed effettivamente potrebbe essere un rischio anche per questa nuova stagione, se si dovesse ripartire. Ovviamente mi auguro di no, ma adesso nessuno è in grado di fare delle previsioni attendibili”.