RH Factor per il lunedì del Modo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

RH Factor per il lunedì del Modo

RH Factor per il lunedì del Modo

Serata evento per il locale di Gaetano Pappacena con la tromba di Roy Hargrove in quintetto mentre l’open act è stato affidato ai Jack Rozz del trombonista Alessandro Tedesco

Di OLGA CHIEFFI
Omaggio agli ottoni, questa sera, al Modo di Gaetano Pappacena, con una doppia performance. In prima pedana, intorno alle 21,45 l’open act è stato affidato ai Jack Rozz del trombonista Alessandro Tedesco, il quale presenterà il suo progetto dedicato a celebri brani del rock storico, riletti in chiave squisitamente jazzistica. La formazione saluterà Alessandro Tedesco al trombone, Pino Melfi alla tromba, Giovanni Francesca alla chitarra elettrica, Franck La Capra al basso elettrico, Gianpiero Franco alla batteria. Tutto si ribalterà radicalmente nella seconda parte della serata, quando il palco, alle 22,30, verrà occupato dallo sfavillante quintetto del trombettista Roy Hargrove. Una volta denominato il “Giovane Leone”, Roy Hargrove capeggia oggi a pieno titolo il Jazz Pride statunitense. Raggiunta la maturità ed il pieno controllo del suono, ricco di sfumature ed emozioni, ma anche capace di un coinvolgente Hard Bop Power, quando necessario, si presenterà a Salerno con il suo storico gruppo, composto da Justin Robinson al sax alto e flauto, Sullivan Fortner al piano, Ameen Sultan Saleem al basso e Quincy Phillips alla batteria. Il quintetto travolgerà il pubblico con un hard-bop poderoso, continuando ad altalenarsi proprio fra hard e be-bop, seppur di sapore molto moderno, con diversi riferimenti al lounge, non mettendo, però, mai da parte lo swing, ricco di espressività, che è alla base del genere tutto. Grande sensibilità e controllo delle dinamiche, senza per questo subire un calo del senso di coinvolgimento dei brani, sono le caratteristiche dominanti del quintetto. Tuttavia, gli intrecci non resteranno affatto lineari: i musicisti produrranno un crescendo di diverse linee melodiche che si sovrapporranno, esplodendo quasi nel mare magnum del free. La serata sarà caratterizzata dalla contrapposizione fra le due voci soliste: il sax alto roco e aggressivo, ma pure passionale, del compagno di sempre Justin Robinson e la tromba, sinuosa, rapida, dalle tinte più fresche, unitamente al suono caldo e avvolgente del flicorno soprano di Hargrove. Impossibile non sentirsi trascinati da quella che è una vera e propria colossale architettura ritmica, eccezionalmente condensata nelle mani di giovani e talentuosi musicisti. Attraverso alcuni brani dalle ritmiche più latine, dove sarà protagonista anche il flauto e, poi, in un tributo alle origini della passione musicale del nostro trombettista, gli strumentisti planeranno in un funk/soul eloquente e sornione. Apprezzeremo certamente un trombettista di rara eleganza dotato di energia, fraseggio e suono immediatamente riconoscibile ed estremamente personale, musicista poliedrico ed eclettico, un Hargrove al meglio della sua forma, che fa della tecnica e della pulizia del suono i suoi punti di forza; un leader anche piuttosto citazionista, nella migliore tradizione boppers, come quasi a voler omaggiare le lezioni di Fats Navarro, Clifford Brown, Lee Morgan, maestri di uno strumento che, nelle sue mani, sta acquisendo nuovi standard d’esecuzione con cui di sicuro si dovranno confronteranno i musicisti di domani.