“Quella spigolatrice è uno schiaffo sessista”.Manuela Repetti, ex senatrice del Movimento 5 Stelle, dalle pagine di Huffingtonpost non risparmia accuse alla scultura dell’artista Emanuele Stifani - Le Cronache
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“Quella spigolatrice è uno schiaffo sessista”.Manuela Repetti, ex senatrice del Movimento 5 Stelle, dalle pagine di Huffingtonpost non risparmia accuse alla scultura dell’artista Emanuele Stifani

di Pina Ferro

“Devo dire che quando ho visto la foto del disvelo sono rimasta a dir poco esterrefatta”. Ad affermarlo è stata Manuela Repetti, ex senatrice del Movimento 5 Stelle, che dalle pagine di Huffingtonpost non risparmia accuse alla scultura dell’artista Emanuele Stifani. Critiche chesi aggiungono a quelle manifestato dai cittadini subito dopo l’inaugurazione della scultura. “Ora, per chi non lo sapesse e dunque non confondesse il termine “spigolatrice” con uno dei tanti modi di definire una ben più nota professione femminile, la spigolatrice era una lavoratrice dei campi. – precisa Repetti – Ebbene, la nuova statua (perché ne esisteva già un’altra ben più conforme alla sua storia e al suo ruolo) si mostra con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante e lascivo suggerendo di guardarle il bel sedere in mostra, tondo e perfetto, nel caso qualcuno non lo avesse notato. Ovviamente dopo il sedere, il mio occhio è finito sui partecipanti: c’era chi sembrava quasi imbarazzato, almeno spero… chi sembrava fosse rapito dalle curve marmoree della statua (e non gli si può fare colpa)… e chi con la mano sul petto da quell’immagine riusciva a trarre un sentimento di patriottismo. Ma pare normale raffigurare una lavoratrice dei campi in quel modo?” “Ricordo che ieri era il 25 settembre 2021. Si, nel 2021 siamo messi ancora così, inauguriamo cose di questo genere che sono uno schiaffo sessista a tutte le donne, specie quelle che ogni giorno cercano di combattere quel maschilismo subdolo che striscia in ogni angolo di vita quotidiana, specie nel nostro paese che vanta record di maltrattamenti e femm nicidi, frutto anche di una visione della donna ancora come oggetto da possedere. E il bello è che qualcuno ha detto che quella statua attrarrà più turisti a Sapri -prosegue – Purtroppo è probabile e mi fa venire in mente quando un ministro ugandese qualche anno fa aveva fatto una campagna per il turismo con cartelloni raffiguranti donne ugandesi procaci. Insomma, inorridita da quella statua e dalla sua inaugurazione, suggerirei di abbatterla. Sarebbe un segno di consapevolezza della gravità di certi fatti e di porvi rimedio. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, conclude.