Quattro anni d'amore, due figli e una storia finita in tribunale - Le Cronache
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Quattro anni d’amore, due figli e una storia finita in tribunale

Quattro anni d’amore, due figli e una storia finita in tribunale

Erika Noschese

Quattro anni d’amore, due figli e una storia finita. Nel peggiore dei modi, a suon di querele e referti medici per cercare di ottenere l’affidamento dei figli. Si può riassumere così il dramma di un uomo di Pomigliano D’Arco, R.P, preoccupato per l’incolumità dei suoi figli. In virtù di questo ha dato inizio ad una battaglia legale senza precedenti: dal 2016 infatti tante, troppe, sono le querele sporte nei confronti della sua ex compagna, rea – a suo dire – di maltrattare i figli. «Ho paura per i miei figli. Il più grande, di soli 4 anni, è nato sano ma ad oggi riscontro una serie di problemi di salute che prima non aveva, come l’epistassi o l’iperattività», ha spiegato l’uomo che il prossimo 27 giugno comparirà dinanzi al giudice del tribunale di Nocera Inferiore per cercare di ottenere l’affidamento dei figli. Una storia d’amore difficile, terminata subito dopo la nascita della bambina più piccola. E così, da allora i rapporti civili tra genitori sono terminati: il bimbo vive prevalentemente con il padre, la figlia, invece, con la madre che ha in casa anche un altro figlio, di 19 anni, nato da una precedente unione. «Il figlio più grande della mia ex compagna soffre della sindrome di west. Una patologia che io non voglio sottovalutare, anche perchè convive con i miei figli e ho paura che, durante uno scatto d’ira, possa far loro del male», ha aggiunto questo padre disperato che ha procurato ai suoi avvocati diversi video e audio a testimonianza di quanto la sua ex sia “violenta” con i figli. Se si tratta o meno della solita guerra tra genitori separati che tentano il tutto per tutto per ottenere l’affidamento dei figli, a noi non è dato saperlo. Di certo c’è che in vari referti medici, è stata consigliata la visita neurologica al bambino, fermo restando che soffre di epistassi, e dunque, non dovuto alle percosse della madre. I figli, attualmente, sono entrambi seguiti dall’assistente sociale che dovrebbe anche tentare di far luce sulle condizioni psicologiche di entrambi i figli, prima della sentenza del Tribunale.